18 Agosto 2016

Viterbo, fra sacro e profano

di Redazione Cralt Magazine
La sera del 3 settembre di ogni anno si svolge a Viterbo uno degli eventi più attesi e spettacolari di tutta la Tuscia

La manifestazione più importante che si svolge a Viterbo è la festa in onore di Santa Rosa. La tradizione vuole che nel 1258 Papa Alessandro IV, mentre risiedeva a Viterbo, sognò per tre volte che una ragazzina di nome Rosa, sepolta sette anni prima nella nuda terra di fronte alla parrocchia di Santa Maria in Poggio, gli chiedeva di essere traslata nel monastero delle Povere Dame di San Damiano.

La sera del 3 settembre di ogni anno si svolge a Viterbo uno degli eventi più attesi e spettacolari di tutta la Tuscia. Una struttura illuminata di circa 30 metri di altezza e del peso di 50 quintali viene trasportata da un centinaio di facchini, i “facchini di Santa Rosa”, per le vie della città, percorrendo circa 1500 metri, da Porta Romana fino alla Chiesa di Santa Rosa. Si tratta del Trasporto della Macchina di Santa Rosa, "Il Campanile che cammina", una solenne processione in onore di Santa Rosa, la patrona della città, che ha radici profonde nelle tradizioni del culto viterbese. 

La manifestazione si conclude con una grandiosa fiera ricca di mercatini e bancarelle di ogni sorta provenienti da tutta la provincia. Nella tarda serata spettacolari fuochi d’ artificio, in onore della Santa.

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