12 Febbraio 2020

Ritratto di donna

di Redazione Cralt Magazine
Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi alla Basilica Palladiana a Vicenza il 1° marzo con il Cralt Veneto

La mostra "Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”, presenta un modello espositivo originale e inconsueto sul pittore Ubaldo Oppi, (Bologna 1889 - Vicenza 1942), un protagonista assoluto della vita culturale e mondana degli anni Venti, anche se il suo nome non è così conosciuto al grande pubblico. Cresciuto a Vicenza ma formatosi fra Vienna, Parigi e Venezia, Oppi viene scoperto a Milano da Margherita Sarfatti e Ugo Ojetti che promuovevano all’epoca un'arte nuova, all’insegna di una 'classicità moderna’, che prenderà forma anche nel Realismo Magico di cui diventerà l’esponente più rappresentativo.

Una mostra, quella su Oppi in Basilica, che giunge 50 anni dopo la mostra di Licisco Magagnato, per il Comune di Vicenza a Palazzo Chiericati, che proprio su quel pittore aveva acceso i riflettori della critica e del mercato dell’arte. Ma non solo Ubaldo Oppi: Klimt, Picasso, Modigliani, Sironi e Casorati sono altri artisti entrati in contatto con Oppi, di cui in mostra si potranno ammirare le opere, in una narrazione senza precedenti di un’epoca controversa, gli anni Venti, in cui molti cambiamenti contribuiscono a creare la modernità, attraverso un’evoluzione dei ruoli sociali, del gusto e dell’arte. Grandi protagoniste di questi cambiamenti sono le donne e proprio a loro, in particolare, è dedicata questa mostra.

Nell’Europa degli anni Venti le donne cominciano a conquistare un ruolo autonomo: sempre più indipendenti, seduttive e moderne, i loro capelli si accorciano così come la lunghezza delle gonne, mentre la loro influenza nella società e nella cultura si fa sempre più intensa: Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, questo lo spirito del tempo degli anni Venti.

E in mostra saranno esposti anche splendidi abiti e preziosi gioielli, per far rivivere al visitatore un’esperienza avvincente e totalizzante di quell’epoca. Nell’Italia appena uscita dalla Prima guerra mondiale sarà proprio il pittore Ubaldo Oppi, bolognese di nascita, vicentino d’adozione, ad offrire un ritratto nuovo e magnetico di questa nuova figura di donna, così diversa dal modello anteguerra, ritraendola in immagini che escono dalla cronaca per rievocare un mito, quello di donne fatali e potenti come le amazzoni o di muse ritratte in una magica sospensione, eternate nei valori di un seducente classicismo.


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