L'art. 2 recita cosi: « La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
Tutti gli altri diritti e libertà derivano da questo principio basilare riguardante la libertà personale, come uno dei diritti inviolabili dell’uomo, intendendo ovviamente il termine uomo nel senso di umanità.
Si viene qui a sancire il principio che colloca la persona umana, nella sua dimensione individuale che in quella sociale, al vertice dei valori riconosciuti dall’ordinamento giuridico. Il singolo è considerato parte integrante della comunità, inserito nel suo humus di rapporti sociali, ed è in questo ambito che si vanno a formare le condizioni per lo sviluppo della sua personalità.
Le “comunità” citate sono realtà come la scuola, i partiti, i sindacati, le varie collettività locali, le confessioni religiose, la famiglia, tutte ritenute basilari per la crescita dell’individuo e questo spiega il perché a queste vengono riconosciuti e garantiti gli stessi diritti dell’individuo singolo.E' contraria alla Costituzione, ad esempio, qualsiasi legge destinata a sottoporre a controlli di polizia le attività di una qualsiasi associazione. Parimenti, nessuna libertà collettiva può prescindere dalla libertà dei singoli.
Viene infine sancito il principio solidarista, in ossequio al quale ogni cittadino ha il dovere di operare a vantaggio della comunità partecipando attivamente alla vita politica, economica e sociale del Paese. Qui viene enunciato un principio davvero epocale: ad diritti corrispondono doveri e i doveri senza i diritti sono un'inaccettabile forma di schiavitù. L’adempimento di questi doveri è quello che trasforma l’individuo in cittadino.
La nostra è una Costituzione moderna che ha proprio in ciò il connotato principe che la distingue da quelle precedenti che pure l'Italia (o parte di essa) aveva conosciuto come Statuto Albertino alla Costituzione del Regno d'Italia.
Quelle erano Carte Costituzionali calate dall'alto, concesse da un sovrano. Questa è una Costituzione fatta su volontà popolare e non concessa da nessuno, qui il popolo è sovrano come recita l'Articolo 1: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».