20 Giugno 2022

Ogni storia è una vita

di Redazione Cralt Magazine
Sono ormai più di dieci anni che assistiamo a una crescita continua e costante del numero di esseri umani in fuga dentro e fuori dal loro Paese

«Apriamo il nostro cuore ai rifugiati, facciamo nostre le loro tristezze, le loro gioie, impariamo dalla loro coraggiosa resilienza. Così tutti insieme faremo crescere una comunità più umana, una sola grande famiglia». Questo l'appello di papa Francesco in occasione dell'ultimo World Refugee Day, la Giornata mondiale del rifugiato indetta dalle Nazione Unite per il 20 giugno di ogni anno allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della protezione internazionale e delle migrazioni forzate.

Da allora, guerre, persecuzioni e violenze hanno costretto altri 100 milioni di persone a lasciare la propria terra per cercare salvezza altrove. «Quella dei rifugiati e degli sfollati è una crisi globale. Sono ormai più di dieci anni che assistiamo a una crescita continua e costante del numero di esseri umani in fuga dentro e fuori dal loro Paese», spiega Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati - nel mondo United Nations High Commissioner for Refugees (Unhcr) - associazione impegnata in prima linea a salvare vite umane, tutelarne i diritti e aiutare milioni di persone a ricostruirsi un futuro migliore.

Nata nel 1950 con il compito di assistere i cittadini europei fuggiti dalle proprie case a causa della Seconda guerra mondiale, l'Unhcr lavora oggi in oltre 130 paesi e, con l'emergenza in Ucraina, è tornata a operare nel cuore dell'Europa. «Dall'inizio dell'invasione russa, lo scorso 24 febbraio, sono usciti dal Paese quasi 6 milioni di ucraini (dato aggiornato al 10 maggio 2022 ndr). All'interno ci sono altri 7,7 milioni di sfollati e almeno 13 milioni di vite bloccate o in estremo bisogno umanitario. Il 90% di chi fugge è rappresentato da donne, bambini, anziani e disabili. Secondo le nostre pianificazioni operative, entro dicembre saranno 8 milioni i cittadini ucraini che lasceranno la loro nazione», racconta Sami.

Oltre all'Ucraina, l'Unhcr opera costantemente in molte altre zone di crisi nel mondo. «Siamo in Afghanistan, accanto al popolo Rohingya tra Birmania e Bangladesh, in molti Paesi africani dove è in corso un conflitto, come l'area del Sahel sottoposta alla violenza jihadista, senza dimenticare poi Yemen e Siria». Quest'anno, per la Giornata mondiale del rifugiato, con lo slogan "Chiunque, ovunque, sempre. Ogni persona ha il diritto di cercare protezione", l'Unhcr vuole focalizzare l'attenzione sul fatto che chiunque fugga da conflitti, discriminazioni e sofferenze ha diritto all'asilo, all'accoglienza e a vivere in un luogo che gli dia sicurezza.

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