22 Novembre 2016

Mibact: un bando per la gestione dei beni demaniali

di Redazione Cralt Magazine
Immobili del demanio culturale dello Stato non aperti al pubblico o non adeguatamente valorizzati saranno affidati ad associazioni no profit

Tredici gioielli del patrimonio culturale italiano chiusi o poco valorizzati potranno essere finalmente gestiti da associazioni no profit.

Questo principio lancia il bando del Mibact per la concessione in uso a ‘privati no profit’ di beni immobili del demanio culturale dello Stato non aperti al pubblico o non adeguatamente valorizzati. Obiettivo del bando è realizzare un progetto di gestione del bene che ne assicuri la conservazione,  promuova la pubblica fruizione e migliori la valorizzazione.

Questi i tredici beni messi a bando:Chiesa di San Pietro ad Oratorium - Capestrano (AQ); Chiesa di San Barbaziano - Bologna;  Castello di Canossa e Museo nazionale “Naborre Campanini” - Canossa (RE);  Villa Giustiniani- Bassano Romano (VT); Certosa di Trisulti - Collepardo (FR); Abbazia di Santa Maria di Vezzolano - Albugnano (AT);  Castello di Moncalieri – Moncalieri (TO);  Abbazia di Soffena - Castelfranco di Sopra – Piandiscò (AR); Eremo di San Leonardo al Lago - Monteriggioni (SI) –;  Villa Brandi - Vignano (SI); Villa del Colle del Cardinale - Perugia; Castello Bufalini - San Giustino (PG);  Villa del Bene -Dolcé (VR) – Loc. Volargne.

"Le associazioni no profit attive nei territori potranno partecipare con una procedura chiara e trasparente alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, uno strumento che consentirà di partire dal basso nell'adempimento dell'articolo 9 della Costituzione. Pubblico e privato sociale perseguono infatti lo stesso obiettivo a favore del patrimonio culturale, a tutto vantaggio dell'intero sistema paese", ha commentato  Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Possono partecipare al bando associazioni e fondazioni senza scopo di lucro con esperienza almeno quinquennale nella collaborazione alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.

La selezione verrà affidata ad una commissione ministeriale che valuterà il progetto presentato, il prezzo proposto per il biglietto (fermo restando l'obbligo di destinare tutti i proventi alla conservazione e gestione del bene), la sostenibilità del piano economico. Dal canone di locazione saranno detratte le spese per il restauro sostenute dal concessionario.

La durata della concessione può durare da 6 a 10 anni, è escluso il rinnovo automatico ed è prevista la risoluzione in caso di inosservanza delle prescrizioni e del programma presentato. 

Attività correlate: