“Le Energie Rinnovabili sono quelle fonti di energia non soggette a esaurimento”. Per le loro intrinseche capacità di rigenerarsi, alcune risorse energetiche rinnovabili sono definite come "inesauribili". Diventa palese, nel gioco delle definizioni, che “Le energie rinnovabili sono forme di energia alternative alle tradizionali fonti fossili. Diverse hanno la peculiarità di essere "energie pulite", ovvero di non immettere nell'atmosfera sostanze inquinanti quali la CO2.
Procedendo ulteriormente per definizioni si afferma che “Una risorsa rinnovabile si dice anche sostenibile, se il tasso di rigenerazione della medesima è uguale o superiore a quello di utilizzo”. Questo implica la necessità di un uso razionale delle risorse rinnovabili ed è importantissimo per quelle risorse - le forestali - per le quali la disponibilità non è indefinita, rispetto ai tempi di evoluzione della civiltà umana sulla Terra come le fonti solari o eoliche.
Gas, petrolio, carbone e nucleare – le “vecchie” risorse - hanno finora pagato solo una minima parte dei danni che hanno provocato e che provocheranno, all’ambiente. Riscaldamento climatico, gestione sul lungo periodo delle scorie nucleari sono solo alcuni dei costi associati a tali danni e saranno lasciati in eredità alle generazioni future.
L’apparente maggior competitività delle fonti non rinnovabili deriva anche dai vantaggi fiscali di cui beneficiano o hanno beneficiato per decenni. Negli ultimi trent’anni, in base ai programmi di ricerca dell’Unione europea, il 60% delle risorse stanziate è stato destinato al nucleare e meno del 15% alle rinnovabili. L’utilizzo del gas naturale in diversi paesi (Spagna, Portogallo, Grecia) è stato reso possibile da ingenti sovvenzioni alle infrastrutture. Paesi come la Spagna e la Germania hanno erogato negli ultimi decenni aiuti considerevoli per il carbone, aiuti che oggi molti tra i nuovi membri dell’Europa centrale e orientale continuano a stanziare. Il nucleare si è sviluppato in Francia a partire da un massiccio coinvolgimento dello Stato.
Risorse rinnovabili di tipo energetico sono: l'irraggiamento solare (per produrre energia chimica, energia termica ed energia elettrica); il vento (fonte di energia meccanica ed energia elettrica); le biomasse (in appositi impianti per generazione termica e cogenerazione di calore ed elettricità); le maree e le correnti marine in genere; la fonte idroelettrica (precipitazioni utilizzabili tramite il dislivello di acque).
Più di trent’anni fa già numerosi osservatori mettevano in rilievo che il contributo delle fonti rinnovabili al soddisfacimento del fabbisogno di energia primaria non soltanto non sarebbe cresciuto come previsto, ma sarebbe addirittura potuto diminuire, com’è effettivamente accaduto.
Dalla firma del Protocollo di Kyoto la Commissione Europea e i paesi membri hanno iniziato a prendere coscienza del fatto che, in mancanza di un significativo contributo delle rinnovabili e di un’effettiva crescita dell’efficienza energetica, gli impegni presi dall’Unione per la riduzione delle emissioni di gas serra si sarebbero dovuti rimettere tutte in discussione.