Le previsioni metereologiche ottimali per affrontare l’escursione sul Sentiero degli Dei e quindi di buon mattino si sale in auto per raggiungere la Piazza Capasso di Bomerano, piccola frazione di Agerola, dove ci uniremo al resto del gruppo Cral TIM, alla guida escursionistica e all’associazione “Vivi Quartiere” artefice di questa come di tantissime altre esperienze culturali che con professionalità e competenza organizza sul territorio campano.
Fatta la conta dei presenti e con sulle spalle lo zaino contenente il necessario per un pic-nic si parte in fila indiana mescolandoci agli altri escursionisti, moltissimi gli stranieri, creando un serpentone di persone che mai avevo visto nelle precedenti volte che avevo percorso il “Sentiero”.
Già quando superi le prime “infrastrutture“ umane che la civiltà e la sicurezza del turista hanno imposto di realizzare – anche con qualche evidente abuso edilizio, tanto per non lasciare niente all’incompiuto - per accedere al vero e proprio sentiero ti rendi conto che sarà una giornata densa di emozioni che condividerai con altri e che di sicuro ti riserverà sorprese ad iniziare dalla grande targa in ceramica su cui è riportata la descrizione che Italo Calvino dava al Sentiero degli Dei: “ Quella strada sospesa sul magico golfo delle “Sirene” solcato ancora oggi dalla memoria del mito ”.
Calvino aveva ragione perché è immediata la percezione che l’escursione che stai per affrontare sarà una delle passeggiate più affascinanti che mai ti sei impegnato a fare per la natura ancora poco contaminata che incontrerai, per gli scenari mozzafiato che ammirerai, per i miti che ti accompagneranno e le leggende storiche in cui ti calerai ti trasporteranno in una dimensione a cui non potrai sottrarti.
Da subito le aspettative si sono confermate e con il sole negli occhi puoi già osservare i primi “canion” ricoperti di fitta vegetazione che i monti lattari ti mostrano e l’azzurro del mare che ti riverbera e luccica negli occhi.
Il gruppo all’inizio cammina ordinato dietro la guida ma quasi subito inizia a sfilacciarsi perché il paesaggio che ti si pone davanti è davvero spettacolare e non puoi non fermarti per meglio ammirarlo e meglio fissarlo nella memoria e nelle immagini fotografiche del tuo smartphone o della tua macchina fotografica.
Il cammino è abbastanza agevole anche se l’attenzione a dove si mettono i piedi deve essere massima per evitare “sorprese” in quanto i dislivelli presenti sullo stretto sentiero vengano affrontati nella massima sicurezza personale. La prima sosta la facciamo al belvedere della fontanina da dove si riescono a vedere oltre agli isolotti de Li Galli i faraglioni dell’isola di Capri. Una immagine che affascina, coinvolge molto più che al turista francese, tedesco, americano che hai di fianco perché quelle discese scoscese verso il mare quelle insenature quei porticcioli ingolfati da natanti che oggi un po’ di foschia un po’ nasconde le conosci le hai frequentate le frequenti e oggi le hai tutte di fronte le porti nei ricordi di bellissime giornate di mare di sole di relax di allegria.
Ripreso il cammino quasi a metà percorso c’è una certa agitazione nel gruppo ed il motivo è l’arrivo di un mulo guidato dal suo padrone e diretto nella frazione di Nocelle quella che sarà poi anche la nostra meta finale. Questa scena, antica nel suo svolgersi - immediatamente immortalata dalla modernità dello smartphone dove non è mancato il selfie con il viso del mulo - non è folclore per i turisti ma è una dura realtà che impegna quotidianamente i contadini locali per raggiungere e curare i loro terreni “terrazzati” e per trasportare nel tempo più breve il raccolto della loro terra nei negozi delle frazioni montane altrimenti raggiungibili esclusivamente percorrendo la statale Amalfitana ma con tempi che si decuplicano specialmente in piena estate quando la costiera amalfitana accoglie e ristora una enorme massa di turisti.
Alle 11:30 il gruppo è compatto, il sole è già alto e molto caldo e come da programma ci fermiamo per un “aperipranzo” gustando le provolette di agerola, il pane e dell’ottimo “Gragnano”, un vino rosso frizzantino tipico dei vigneti dei monti lattari.
Ripreso il cammino e superando la parte con più asperità del sentiero passando sopra il comune di Praiano ammirandone dall’alto la sua orografia e le sue belle insenature scorgiamo davanti a noi la bellissima “cartolina” di Positano e alle 14:00 raggiungiamo il comune di Nocelle, la nostra meta.
Qui l’escursione termina, nella sua piccola piazzetta ci accoglie un chiosco colorato con le sue fresche premute di limone e con un buon caffè consumato al termine del pranzo-panino o di una gustosa pizza di maccheroni a cui Giuseppe ha dato fondo con gusto tutto sempre innaffiato da quell’ottimo vino Gragnano che sempre Giuseppe si è caricato e incaricato di portarsi dietro.
Anche questa volta il Cral Telecom Campania-Calabria e “ViviQuartiere” hanno portato a termine egregiamente la loro missione. Grazie
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