02 Luglio 2016

Al Parco Naturale delle Alpi Marittime

di Redazione Cralt Magazine
L'area protetta ricade per la quasi totalità della sua ampiezza nel bacino del torrente Gesso, che si estende in direzione Sud-Ovest - Nord-Est con andamento quasi rettilineo

Creato nel 1980 come Parco Naturale dell'Argentera, prende origine dalla preesistente Riserva Reale di caccia di Valdieri-Entracque, istituita nel 1857 per volere di Vittorio Emanuele II. Il nome “Argentera” deriva dall'omonimo massiccio situato al centro delle Alpi Marittime. Nel 1995, per effetto di un progetto regionale di accorpamento delle aree protette piemontesi, è stata realizzata, con Legge Regionale n° 33/1995, la fusione con la Riserva naturale speciale “Bosco e laghi di Palanfrè” (istituita nel 1979), che ha portato alla nascita dell'odierno Parco.

L'area protetta ricade per la quasi totalità della sua ampiezza nel bacino del torrente Gesso, che si estende in direzione Sud-Ovest - Nord-Est con andamento quasi rettilineo per circa 25 km, e che si apre sulla pianura a Sud-Est di Cuneo. Il territorio del Parco si estende da una quota di 750 m fino a 3.297 m s.l.m., racchiudendo la parte montuosa più importante delle Alpi Marittime: il Gruppo del Gelàs ed il Gruppo dell'Argentera.

Regalarsi un’escursione all’interno di questo territorio è  vivere  un momento davvero gratificante.

Il percorso ad anello attraversa numerose borgate, testimonianza della massiccia antropizzazione del passato, ora per lo più abbandonate e ridotte allo stato di ruderi. Da Vernante si percorre la provinciale della Val Grande sino all’area attrezzata BecMoler (810 m.), dopo 200 m. si lascia la strada e si svolta a destra per una sterrata nel bosco raggiungendo l'ingresso di una cava.

Il percorso prosegue su sentiero ripido fino ad un colletto, dove s’imbocca il sentiero sulla sinistra. Dopo un tratto in salita sotto il filo di cresta, cambiando versante si entra in una faggeta e proseguendo per un tratto in falsopiano.

S’inizia quindi un lungo diagonale in leggera salita nei pressi della cresta spartiacque, passando da un versante all'altro sino al termine della pista, raggiungendo Tetti Colletta (1226 m.) Dopo un bosco di faggi, dopo un ripido tratto il sentiero spiana e raggiunge un colletto ove sorgono i Tetti Cucet (1505 m.) dove si gode di un suggestivo panorama.

Di qui si scende verso Vernante per una strada sterrata fino a raggiungere il punto panoramico “ téit Serre” (téit = tetto). Si entra nel bosco del “Valun l’Arma” e con una ripida discesa si arriva ad incrociare il sentiero del Valun Sec dove si trova la Fontana l’Abbà. Poche centinaia di metri e si arriva al “Santuari Madunina”, periferia di Vernante che può a buon diritto essere il termine della gita.