07 Maggio 2022

Vita da Doge

di Redazione Cralt Magazine
Quattro secoli e mezzo di potere, conflitti, ascese e cadute nelle storie delle più grandi famiglie

Il sapore dell'inesplorato e del misterioso che ruota intorno alla figure del Doge è proverbiale, ancora di più questo si accresce se non andiamo a cercare i Dogi veneziani ma quelli di Genova. Si perché da grande potenza marinara anche Genova ha avuto la sua dinastia, anzi diverse dinastie di Dogi.

I Dogi della Repubblica di Genova che hanno governato la Superba dal 1339 al 1797 furono cento settantatré. Il 23 dicembre del 1339 venne proclamato Doge di Genova Simon Boccanegra. Inizia così l’età dei “Dogi perpetui”, potenti reggitori della cosa pubblica, prigionieri, come scrisse il magistrato francese J.B. Mercier “nel loro stesso palazzo”.

Il Doge viveva a Palazzo Ducale e dal momento in cui veniva eletto, erano poche le occasioni in cui poteva uscire, solitamente per cerimonie ufficiali in città e rarissime altre volte per casi eccezionali. In questi casi il Capo del Governo genovese doveva chiedere prima il permesso al Senato il quale, con apposito decreto, glielo concedeva o meno.

Quattro secoli e mezzo di potere, conflitti, ascese e cadute nelle storie delle più grandi famiglie; prima i Fregoso e gli Adorno, poi gli Spinola, i Lomellini, i Grimaldi, i Doria, i Giustiniani, i Durazzo, per finire con i Brignole Sale, i Pallavicino e i Cambiaso. Ma quali le storie e le stravaganze di questi potenti?

Da Brighella l’affezionato cagnolino del Doge Cesare Cattaneo della Volta (1748/1750), alla superbia del Doge Matteo Franzone che pretendeva che al suo passaggio tutti i sacerdoti si levassero la papalina. Ma altre storie curiose: amori, figli illegittimi, architetti uccisi…Tutti.

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