24 Aprile 2017

Trekking Supramonte Orgosolo

di Redazione Cralt Magazine
Siamo in Barbagia, territorio aspro e isolato dove usi e costumi si tramandano da millenni

Ecco la visita del Supramonte di Orgosolo, la montagna più selvaggia della regione.  Sulle sue cime si trovano i cuiles  in  pietra calcarea o basalto, rami di ginepro, frasche, sughero e argilla. Vissuto dai pastori che arrivavano dai paesi vicini come Orgosolo e Dorgali  per allevare capre e maiali,  spesso  rifugio nei secoli di miti, leggende e luoghi del mistero. Siamo in Barbagia, territorio aspro e isolato dove usi e costumi si tramandano da millenni.

Raggiunta la Caserma Forestale di Montes, si continua lungo una strada a fondo naturale che porta in loc. Sas Baddes. Il paesaggio è caratterizzato da una fitta vegetazione di lecci millenari, non a caso Montes è considerata la Foresta Vergine di lecci più antica d’Europa. Si prosegue fino a Tureddu dove lasciati i fuoristrada, si prosegue a piedi per circa mezzora fino all’ albero monumentale.

Riprese le jeep si arriva a su Vadu e Senis e si visitano degli ovili secolari dove seguirà un piacevole aperitivo con degustazione di vino e formaggio. Ripresi i mezzi fino al Monte novo San Giovanni con una passeggiata di circa 30 minuti si raggiunge la cima panoramica a 1.300 m. che domina il Supramonte.

Percorrendo in auto il versante opposto della montagna si raggiunge Funtana Bona .