Il trekking a Punta Corrasi e Monte Maccione, nel cuore del Supramonte sardo, è un’esperienza indimenticabile per gli amanti della natura, del trekking e delle avventure all’aria aperta. Questo itinerario offre un’immersione totale in un paesaggio selvaggio e incontaminato, dove le aspre cime calcaree si alternano a fitte foreste, doline e panorami mozzafiato che abbracciano il mare e l’entroterra.
Monte Maccione: la porta del Supramonte
Monte Maccione, situato vicino al borgo di Oliena, è il punto di partenza ideale per esplorare l’area del Supramonte. Questa zona, famosa per la sua natura selvaggia e le sue tradizioni antiche, è facilmente accessibile e offre numerosi sentieri ben segnalati. Il Monte Maccione, con i suoi boschi di lecci e querce, rappresenta un’oasi di tranquillità e un rifugio perfetto per chi desidera sfuggire alla frenesia della vita quotidiana.
Da qui si snodano percorsi che conducono verso Punta Corrasi, la vetta più alta del Supramonte, che con i suoi 1.463 metri domina il paesaggio circostante. Durante la salita, il paesaggio cambia continuamente, passando dai boschi ombrosi a zone più aride e rocciose, dove la vegetazione è rappresentata principalmente da arbusti di ginepro e macchia mediterranea.
Punta Corrasi: la regina del Supramonte
Punta Corrasi è spesso definita la "Regina del Supramonte" per la sua imponenza e la bellezza dei panorami che offre. Il trekking verso la vetta è una sfida gratificante, con sentieri che si snodano tra gole rocciose, pareti verticali e antichi ovili, testimonianze della tradizione pastorale della Sardegna.
Una volta raggiunta la cima, la vista è semplicemente spettacolare: il Golfo di Orosei, le montagne circostanti e i villaggi lontani si stendono sotto gli occhi, creando un panorama che lascia senza fiato. In primavera, la zona si anima di colori grazie alla fioritura di numerose specie endemiche, come la peonia sarda e l’asfodelo.
Un trekking per tutti i gusti
Il trekking a Punta Corrasi e Monte Maccione è adatto sia a escursionisti esperti sia a principianti ben preparati, grazie alla varietà dei percorsi disponibili. È consigliabile affidarsi a guide locali, che possono arricchire l’esperienza con racconti sulla storia, la cultura e la flora della zona. Inoltre, una sosta nei rifugi o nei punti ristoro della zona offre l’occasione di degustare i prodotti tipici sardi, come il pecorino, il pane carasau e il vino Cannonau.
Questo trekking non è solo un’attività sportiva, ma anche un’occasione per entrare in contatto con l’anima autentica della Sardegna, un luogo dove natura, cultura e tradizione si intrecciano in un’esperienza unica e indimenticabile.
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Foto di Steven Weirather da Pixabay