09 Novembre 2024

Storia, leggenda e curiosità del presepe napoletano nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano a Roma

di Redazione Cralt Magazine
Storia, leggenda e curiosità del presepe napoletano nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano a Roma

Il presepe napoletano è una delle più celebri e caratteristiche espressioni della cultura popolare italiana, simbolo della tradizione natalizia che unisce arte, devozione e folklore. Tra i luoghi più affascinanti in cui ammirare un presepe napoletano di straordinaria bellezza e valore artistico, la Basilica dei Santi Cosma e Damiano a Roma ospita una rappresentazione unica di questa tradizione, che attira ogni anno migliaia di visitatori.

Il presepe napoletano e la Basilica dei Santi Cosma e Damiano
La Basilica dei Santi Cosma e Damiano, situata nel cuore di Roma, è una delle chiese più antiche della città e risale al IV secolo. Nel corso dei secoli, questa chiesa ha subito numerosi restauri, diventando sede di importanti opere d'arte e reliquie. Ma ciò che la rende speciale per molti visitatori è il suo straordinario presepe napoletano, uno dei più antichi di Roma, che affonda le sue radici nel Settecento e rappresenta uno dei migliori esempi di arte presepiale napoletana fuori dalla Campania.

Allestito permanentemente nella basilica, questo presepe è unico nel suo genere: non viene smontato dopo le festività natalizie, ma rimane esposto tutto l'anno, permettendo ai visitatori di ammirarne i dettagli in qualsiasi momento. La scelta di ospitarlo a Roma si deve alla tradizione che lega la città al culto della Natività e alla volontà dei frati francescani di diffondere la cultura e la spiritualità del presepe napoletano.

Storia e leggenda del Presepe Napoletano
Le origini del presepe napoletano risalgono al XIII secolo, quando San Francesco d'Assisi mise in scena una rappresentazione vivente della Natività a Greccio, nel Lazio. Questo evento diede inizio alla tradizione del presepe in Italia. Tuttavia, fu solo nel Settecento, durante il regno di Carlo III di Borbone, che il presepe divenne una vera e propria opera d'arte a Napoli, arricchendosi di dettagli e figure che rappresentavano la vita quotidiana, i mestieri e le usanze popolari. Così, accanto ai personaggi sacri della Natività, comparvero figure popolari come pescatori, venditori, contadini, osterie e animali, in una rappresentazione che raffigurava l'intera società napoletana dell'epoca.

Una leggenda narra che ogni anno il presepe doveva essere arricchito con nuovi personaggi, che portavano fortuna e prosperità alla città. Questa tradizione continua ancora oggi e la Basilica dei Santi Cosma e Damiano è una delle poche chiese romane a conservare questo spirito, con nuovi elementi e statuine aggiunti di tanto in tanto per preservare l'autenticità della scena.

Le caratteristiche e le curiosità del presepe napoletano a Roma
Il presepe napoletano nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano si distingue per la qualità artigianale delle sue statue in terracotta, dipinte a mano e arricchite con abiti di stoffa. Le figure, alte circa 30-40 centimetri, sono disposte in una scenografia che include montagne, ruscelli, edifici e scorci di vita popolare, una riproduzione minuziosa della vita napoletana del Settecento. Una delle curiosità più interessanti di questo presepe è la cura con cui gli artigiani ricreano le espressioni facciali e i gesti dei personaggi, conferendo a ciascuno una personalità unica.

Tra le figure più affascinanti si trovano il “pastore dormiente” e la “zingara”, figure che, secondo la tradizione napoletana, rappresentano l'attesa e il mistero del Natale. Il pastore dormiente, chiamato “Benino”, simboleggia il sogno dell'umanità in attesa della salvezza, mentre la zingara, con i suoi abiti variopinti, rappresenta la profezia della venuta di Cristo.

Un patrimonio di fede e cultura
La sua esposizione permanente offre un'opportunità rara di ammirare l'abilità e la sensibilità degli artigiani napoletani che, con i loro presepi, hanno fatto del Natale una celebrazione universale e senza tempo.

Foto di G.C. da Pixabay


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