La Romania si è rivelata anche quest’anno meta di grandissimo appeal per il mercato italiano. I primi sette mesi del 2016 confermano un aumento di circa l’11% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un paese nuovo nel proporsi ma antico, con un portato di storia e patrimonio che creano e tramettono fascino e attrattiva per il turismo.
Pacchetti per tour culturali e religiosi, city break, settimana bianca, turismo rurale e proposte di nicchia sono tra le carte giocate dalla Romania, che hanno rispecchiato in pieno le esigenze del mercato italiano sempre in evoluzione.
Dai tour in motocicletta e camper, alle proposte di turismo ecosostenibile, fino al turismo attivo e termale.
La Transilvania medioevale e disseminata di castelli, i villaggi sassoni, le chiese fortificate, i siti dell’antica Dacia, la Bucovina artistica e spirituale con i suoi monasteri affrescati anche all’esterno; il Maramures con l’arte del legno esibita nelle chiese, già patrimonio Unesco, e nella vita quotidiana contadina, le sue tradizioni ben conservate e Mocanita, lo storico trenino a scartamento ridotto; la capitale Bucarest, che quest’anno ha ospitato il Festival di musica classica “George Enescu”; le zone dei Carpazi e il Delta del Danubio. Tutto questo offre la Romania e per il turista diventa davvero difficile dire di no, unitamente ai vantaggi economici con prezzi e costo della vita ancora basso nel paese.
L’Italia si posiziona al secondo posto, dopo la Germania, a livello di flussi turistici registrati nelle strutture ricettive romene. Gli italiani in viaggio in Romania scelgono la capitale Bucarest per le vacanze brevi, mentre per le vacanze che superano le tre notti preferiscono abbinare alla città di scalo, in base alla durata del viaggio, una o più regioni storiche. La più ricercata è sicuramente la Transilvania, seguita dalla Bucovina e del Maramures.