03 Novembre 2017

Napoli: i Pellegrini e la Cappella Sansevero

di Redazione Cralt Magazine
Il Complesso Museale dei Pellegrini e Il Cristo Velato con la Cappella Sansevero proposti sotto un angolazione visuale particolare.

Napoli non è una città che si può visitare tutta in una sola volta, napoli è "mille culure" diceva Pino Daniele e questo lo si riscontra proprio nei mille itinerari che si possono seguire in città perdendodisi e trovandosi in un caleidoscopio di luoghi, immagini e colori, appunto. Eccovi solo due spunti: il Complesso Museale dei Pellegrini e Il Cristo Velato con la Cappella Sansevero proposti sotto un angolazione visuale particolare.

Sculture in marmo e lignee, pitture, arredi sacri e reliquiari sono gli oggetti di cui si può fruire in una visita al Complesso Museale dei Pellegrini, nel popolare rione “Pignasecca”, che comprende due chiese, gallerie e sale storiche: la chiesa cinquecentesca dedicata a Santa Maria Mater Domini, e inoltre la settecentesca chiesa della Santissima Trinità, opera di Giovanni Antonio Medrano e Carlo Vanvitelli, la Terrasanta ed il Coro dell’architetto Astarita, il Corridoio delle Lapidi e gli ambienti destinati alla vita, , dagli aspetti suggestivi, dell’Arciconfraternita: Salone del Mandato, Sale della Vestizione, Sala degli Albi d’Oro, Galleria dei Dipinti.
Un complesso museale di una bellezza davvero disarmante, che compendia in se un vero e proprio percorso ideale che crea una full immertion culturale per chi lo visita attraversando anche una delle zone più antiche e più pittoresche della città partenopea che non smette mai di stupire con i suoi tesori artistici, storici e naturali.

IL CRISTO VELATO DI CAPPELLA SANSEVERO ED IL NERO NAPOLETANO
Posto al centro della Cappella Sansevero, il Cristo Velato è una delle opere più note e suggestive al mondo realizzata da un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, su commissione di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, un originale esponente del primo Illuminismo europeo, valoroso uomo d’armi, letterato, editore, primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, nonchè prolifico inventore e intraprendente mecenate.
Le leggende legate al principe ed alla cappella, unitamente a quelle su Virgilio Mago, il fantasma di Maria d’Avalos, le ianare ed il diavolo maiale, le “anime do priatorio”, saranno il fulcro di un percorso noir che si snoderà nel cuore antico di Napoli tra esoterismo e mistero.

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