Angiolo Maria Bandini: l’erudito e il suo lascito. Il Museo prende il nome da Angiolo Maria Bandini (1726-1803), canonico fiesolano, bibliotecario presso la Biblioteca Medicea Laurenziana e grande collezionista. Già durante la sua vita raccolse opere d’arte che definì “sacre”, con l’intento di educare e abbellire Fiesole. Alla sua morte donò la collezione al Vescovo e al Capitolo di Fiesole affinché servisse «a decoro, istruzione e beneficenza del popolo di Fiesole».
Storia e sede del museo
Originariamente le opere furono esposte nella chiesetta di Sant’Ansano, che Bandini acquistò nel 1795 per ospitare il suo “Museo Sacro”.
Nel 1913 fu costruito un edificio apposito, progettato dall’architetto Giuseppe Castellucci, alle spalle del Duomo di Fiesole, che oggi ospita il museo. Nel corso del Novecento l’allestimento fu riorganizzato varie volte e l’allestimento attuale è stato inaugurato il 9 febbraio 2006.
Il percorso espositivo: cosa vedere
È un gioiellino che propone al pubblico dei visitatori una serie di opere medievali e rinascimentali della toscana. Pittura sacra e scultura ornamentale che si snoda fra il dodicesimo ed il quattordicesimo secolo.
Tra gli elementi più significativi
Una serie di terrecotte invetriate realizzate dalla bottega dei Della Robbia, capolavori di colore e tecnica.
Dipinti su tavola a fondo oro, pale e tele sacre: esempi di arte fiorentina e toscana, che includono opere di autori come Neri di Bicci, Jacopo del Sellaio, Lorenzo Monaco, Giovanni del Biondo, fra gli altri.
Sculture e frammenti marmorei, bassorilievi, vetri dorati, elementi decorativi che rivelano la ricchezza artistica del territorio e la storia della devozione religiosa locale.
Una terracotta policroma raffigurante la Madonna con Bambino attribuita a Brunelleschi, che arricchisce l’offerta del museo con un’opera di grande rilievo.
Contesto culturale e perché visitarlo
Il Museo è una tappa essenziale per chi ama l’arte antica, il sacro e l’arte della Toscana medievale e rinascimentale. Situato in un contesto urbano molto bello — vicino al Duomo e all’Area Archeologica di Fiesole — permette di combinare la visita con panorami suggestivi sulla campagna e vedute su Firenze.
Nel museo si può percepire la passione collezionistica del Settecento, la cura per il patrimonio sacro, la storia locale e l’arte pittorica che ha preceduto e inspirato i grandi Maestri del Rinascimento. Ogni sala è un incontro con il passato: con gli oggetti, i colori, le forme che parlano di una religiosità, una devozione, ma anche di sensibilità estetiche ormai lontane ma ancora vibranti.
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foto da: https://www.museidifiesole.it/images/musei/Museo%20Bandini.jpg