22 Aprile 2017

Marechiaro: una Napoli che non ti aspetti

di Bruno Mistero
La fenestella, resa celebre da una canzone di Salvatore Di Giacomo, ha indissolubilmente legato il borgo ad uno dei massimi esponenti del secolo d’oro della canzone classica napoletana

Già in alcuni documenti del periodo svevo si parla di mare planum,  tradotto in napoletano mare chianu, da cui l'odierno toponimo Marechiaro, che non viene, quindi, come comunemente si pensa, dalla trasparenza delle acque del mare di Posillipo, ma dalla loro quiete.

Il borgo di Marechiaro, da cui è possibile ammirare la vista panoramica dell'intera città di Napoli, del Vesuvio, fino ad arrivare alla Penisola Sorrentina e all'isola di Capri che compare esattamente di fronte alla tipica spiaggetta dei pescatori, non è solo una sorta di “paradiso terrestre”, ma conserva tracce di un passato tanto antico quanto illustre: resti di domus romane si possono, infatti, scorgere lungo la spiaggia, oppure alla Calata Ponticello, risalendo il borgo, dove una colonna a base ionica ed una nicchia in laterizio, così come stemmi e palazzi nobiliari, testimoniano l’importanza anche storica del sito.

In effetti, Marechiaro, come l’intera costa neapolitana, ospitò importanti ville romane, di cui, quella di Publio Vedio Pollione è sicuramente la più famosa. Dopo la battaglia di Azio (31 a.C.), il nobile romano decise di trascorrere gli ultimi suoi giorni in quello splendido scorcio situato tra la Gaiola e la baia di Trentaremi:  Pausilypon,  cioè “sollievo dal dolore”. Accanto alla villa, fece costruire anche un teatro di 2000 posti, un odeon per piccoli spettacoli, un ninfeo e un complesso termale.

Le strutture dell'imponente villa e ciò che rimane della "Villa degli spiriti" o “Villarosa” da un lato ed il perimetro della “Scuola di Virgilio” dove si riteneva che il "vate" praticasse arti magiche, dall’altro, rendono il borgo di Marechiaro un unicum, tra archeologia, musica e magia.  E già, perché la fenestella, resa celebre da una canzone di Salvatore Di Giacomo, ha indissolubilmente legato il borgo ad uno dei massimi esponenti del secolo d’oro della canzone classica napoletana, rendendolo noto in tutto il mondo.

Ecco svelato il perché della presenza di un cantastorie che, con la sua voce e la sua musica, unitamente alla degustazione del caffè e della sfogliatella in riva al mare, ha reso unica ed indimenticabile questa giornata trascorsa in compagnia dell’associazione VIVIQuartiere, alla scoperta, ancora una volta, di UNA NAPOLI CHE NON TI ASPETTI

Attività correlate: