20 Febbraio 2016

La Napoli medievale tra passato e presente

di Redazione Cralt Magazine
Legame indissolubile che quasi passa inosservato. La Napoli medievale e quella odierna, ancora oggi, s’intrecciano in un connubio di storia, arte e cultura
Un tesoro a cielo aperto di chiese, monumenti e castelli. Città di origini greche e fiore della civiltà romana, le bellezze di Napoli sono sotto gli occhi di tutti. Ma, se la maggior parte dei turisti, non può che apprezzare gli itinerari culturali della Partenope greco-romana, molti ignorano quanto possa essere affascinante la scoperta della Napoli medievale.
 
Il passaggio dell’età romana a quella medievale, non fu indolore per Napoli, tormentata dainvasioni barbariche e bizantine. Nel 1139, i Normanni occuparono la città. Con l'avvento al potere di Ruggiero II e di Guglielmo I, Napoli divenne un importante centro culturale: a questo periodo risale la costruzione di Castel Capuano, scelto come dimora reale.
Dopo aver combattuto per evitare che il regno cadesse in mani tedesche, la città dovette arrendersi a Enrico VI. Dopo tre anni infausti, salì al trono lo svevo Federico II.
Uomo di profonda cultura, riorganizzò la pubblica amministrazione, indisse riforme per giustizia, esercito e commercio, oltre a promuovere importanti lavori di abbellimento e restauro.  Circondato dalle più eminenti personalità del tempo, Federico II regalò a Napoli, nel 1224, il celebre Studium, la prima Università statale della storia.
Dopo la dipartita degli eredi del casato svevo, iniziava il regno angioino. Per volontà di Carlo d’Angiò, Napoli divenne capitale del Regno del Sud e, ancora oggi, percorrendo i vicoli della città – attraversando anche Piazza Mercato – ci s’imbatte in gioielli d’inestimabile valore, quali la chiesa del Carmine e quella di Sant’Eligio. Carlo I, trovando inadeguato Castel Capuano, volle edificare una dimora grandiosa a due passi dal mare, il celebre Maschio Angioino.
Con la salita al trono di Roberto d’Angiò, Napoli visse uno dei periodi di massimo splendore.  Amante dell’arte, Roberto patrocinò la costruzione di S.Chiara, del Duomo, delle chiese di San Lorenzo, San Paolo e San Domenico Maggiore. Tutt’oggi queste costruzioni sacre rientrano tra i vanti della città nel mondo.
Il 1442 è l’anno della svolta: la Napoli medievale, con l’ascesa al trono di Alfonso V d’Aragona, si apriva al Rinascimento. Artisti come Pontano, Sannazzaro e Lorenzo Valli abbellirono la città con estro e fantasia.
Tra le opere del periodo, l’arco marmoreo e l’aspetto odierno del Maschio Angioino, la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, di Sant’Angelo al Nilo, Castel Sant’Elmo e San Giovanni a Carbonara. Mentre si fa risalire alla fine del regno angioino, l’edificazione di Porta Capuana: a ridosso di Castel Capuano. La Porta ha sempre costituito un ruolo nevralgico nelle comunicazioni.
 
I tesori della Napoli medievale sono giunti fino a noi, ricordando i fasti di un passato grandioso.  Mete di pellegrinaggio e oggetto d’itinerari culturali suggestivi. Sarà emozionante imbattersi nelle atmosfere vocianti e festose dei mercati a Porta Capuana, scoprire la storia del Crocifisso miracoloso della chiesa del Carmine, ammirare i bastioni di Castel Nuovo e tuffarsi in leggende, miti e racconti che parlano non solo di una Napoli medievale, ma di una città immortale.