19 Maggio 2018

La mostra: “Padri e figli”

di Redazione Cralt Magazine
Quasi 350 mila i visitatori che dal 2004 al 2017 hanno potuto apprezzare le raffinate scelte artistiche e la profondità spirituale dei temi proposti

350 mila i visitatori che dal 2004 al 2017 hanno potuto apprezzare le raffinate scelte artistiche e la profondità spirituale dei temi proposti dal Comitato di San Floriano e da don Alessio Geretti

Il curatore della mostra, don Alessio Geretti, sulla pagina Facebook di Illegio: « Padri e figli.  Oltre 60 opere da tutta Europa, dal IV secolo avanti Cristo fino al XX secolo ci faranno scoprire e meditare il legame forse più decisivo della nostra vita. Non tutti diventeremo padri, tutti però siamo figli e in qualche modo portiamo un padre dentro di noi. Ci potremmo accorgere che diventare padre non significa semplicemente generare qualcuno, ma assumersi la cura del suo destino con un atto di dedizione straordinario. La storia di padri che vogliono che i figli diventino più grandi di loro, e quella di padri che invece temono la grandezza dei loro figli. La storia di padri che hanno sorriso per i loro figli e di quelli che li hanno pianti, e la storia di figli che hanno gioito per i loro padri o che hanno pianto i loro padri, ci prenderà al cuore e agli occhi grazie allo splendore di opere intense e spirituali, che ci aiuteranno a meditare molto. Come sempre le mostre di Illegio non faranno solo un ottimo effetto alla nostra sensibilità ma ci aiuteranno a pensare e vivere».

Le opere
Saranno disvelati più avanti l’elenco delle opere e quello degli autori, insieme agli elementi di innovazione e agli eventi che accompagneranno per cinque mesi la vita culturale del Friuli Venezia Giulia confermando Illegio come polo artistico trainante della regione. Il borgo carnico di Illegio - dopo il successo da record ottenuto da “Amanti. Passioni Umane e Divine” con quasi 40 mila visitatori - mette in scena un nuovo straordinario appuntamento d’arte per aiutare a ripensare e a vivere uno dei legami più decisivi, quello tra padre e figlio, e tra padre e figlia, legame talvolta tenero, talvolta tormentato, umanissimo eppure anche divino, partendo dal principio che l’arte parla a nome del lato spirituale della realtà e che abbiamo bisogno di rimetterci in ascolto di esso, aiutati dalla bellezza. La mostra presenterà ai visitatori oltre 60 capolavori da prestigiose sedi d’Italia e d’Europa. Consolidate partnership con musei pubblici e collezioni private offriranno la possibilità di ammirare opere provenienti, ad esempio, da Parigi, Londra, Mosca, Vienna, Varsavia, Zagabria, Bilbao, accanto a capolavori rintracciati in località assai meno note come “scrigni d’arte” (come Pau, Quimper, Ajaccio…) che porteranno il contributo inedito di opere mai esposte prima d’ora in Italia. Accanto ad esse, sarà notevole la componente italiana con prestiti da Roma, Firenze, Venezia, Napoli, Milano e molte altre sedi. Un percorso tematico che si snoderà attraverso più di duemila anni di storia: l’opera più antica della mostra è del 370 a.C., la più vicina a noi nel tempo è del 1925.

Comitato San Floriano
Organizzatore della mostra, curata da don Alessio Geretti, è il Comitato di San Floriano, che dal 2004 realizza le mostre internazionali ad Illegio, oltre ad altre mostre in Italia, a Bruxelles e presso la Santa Sede. Così, nel piccolo paese di Illegio, antico borgo incastonato tra i monti della Carnia, di soli 360 abitanti, sono transitati in questi anni circa 350 mila visitatori.

ILLEGIO – Si è periferia soltanto dove si vuole esserlo. Le mostre come provocazione spirituale e strategia di sviluppo. Illegio è un borgo alpino di 360 abitanti in Carnia, Friuli Venezia Giulia, raccolto in una conca circondata da una corona di monti a 700 metri d’altitudine. Negli ultimi anni il paese, nel quale si intrecciano arte, storia, tradizione, archeologia, spiritualità e natura, insieme a sapori e profumi, grazie alle annuali mostre d’arte ha coinvolto 300 prestatori – tra essi, i massimi musei del mondo – e offerto il fascino di 1000 opere richiamando, dal 2004 a oggi, circa 350 mila visitatori e raggiungendo una fama di respiro europeo, accompagnata da costante successo di critica e stampa. Un piccolo miracolo, di cui gli stessi abitanti sono i protagonisti, ha trasformato Illegio da periferia di montagna, dove termina la strada che vi sale, in una splendida meta di bellezza e in un caso interessante di impresa culturale e di proposta spirituale. Un gruppo di giovani del luogo, preparati sui versanti artistico e teologico, accompagnano tutti i visitatori mettendo a disposizione le chiavi di lettura dei gioielli d’arte esposti e decodificando il loro affascinante simbolismo.

I numeri
Alcuni numeri lasciano comprendere come l’avventura di questi anni sia davvero un caso di sinergia tra fede e cultura, tra cultura e turismo, tra turismo e sviluppo sociale. 1000 opere d’arte esposte. 300 prestatori nazionali e internazionali, tra musei, gallerie, collezioni private (tra essi: Musei Vaticani, National Gallery di Londra, Louvre e D’Orsay di Parigi, Prado e Thyssen-Bornemisza di Madrid, Gemäldegalerie di Berlino, Hermitage di San Pietroburgo, Galleria Tret’jakov di Mosca, Kunsthistorisches e Belvedere di Vienna, Galleria degli Uffizi di Firenze, Pinacoteca di Brera, Museo Nazionale di Capodimonte, Gallerie dell’Accademia di Venezia). Oltre alle 4 mostre dedicate all’arte cristiana in Carnia dal 2000 al 2003, alle 14 mostre inter- nazionali che Illegio ha progettato dal 2004 a oggi si uniscono anche 6 mostre straordinarie con complessivi 500mila visitatori (Bruxelles ai Musei Reali, Musei Vaticani, Palazzo Venezia, 3 mostre per l’Anno della Fede a Roma, su invito di istituzioni della Repubblica Italiana e della Santa Sede), 2 mostre a Tolmezzo e 2 mostre a Udine, tra cui l’esposizione del Battesimo di Cristo di El Greco, da Toledo, nell’atrio dell’Ospedale Civile. Restauri di 100 opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale nazionale ed europeo.