10 Marzo 2016

L'ISTAT fotografa il mercato del lavoro

di Redazione Cralt Magazine
L'istituto centrale di statistica snocciola i dati sull'andamento del mercato del lavoro ed emergono due tendenze opposte accumunate, però, da una crescita molto bassa del Pil in confronto ai dati sull'occupazione
Arrivano puntualmente le rilevazioni ISTAT sullo stato di salute del mercato del Lavoro italiano ed i dati sono sempre molto interessanti da leggere, anche in controluce.

Nel complesso, l'incremento dell'occupazione nell'ultimo anno risulta diffuso sul territorio ed è più accentuato nel Mezzogiorno, ripartizione che nel corso della crisi ha registrato le perdite più consistenti. Anche il tasso di disoccupazione diminuisce soprattutto nelle regioni meridionali. Le differenze permangono elevate. - See more at: http://www.noodls.com/viewNoodl/32535401/istat---istituto-nazionale-di-statistica/il-mercato-del-lavoro#sthash.YSCmsvjH.dpuf
Nel complesso, l'incremento dell'occupazione nell'ultimo anno risulta diffuso sul territorio ed è più accentuato nel Mezzogiorno, ripartizione che nel corso della crisi ha registrato le perdite più consistenti. Anche il tasso di disoccupazione diminuisce soprattutto nelle regioni meridionali. Le differenze permangono elevate. - See more at: http://www.noodls.com/viewNoodl/32535401/istat---istituto-nazionale-di-statistica/il-mercato-del-lavoro#sthash.YSCmsvjH.dpuf
L'incremento dell'occupazione nell'ultimo anno risulta diffuso sul territorio e più accentuato nel Mezzogiorno. Anche il tasso di disoccupazione diminuisce soprattutto nelle regioni meridionali. Le differenze nord sud, però,  permangono elevate.

Il dato più preoccupante è sempre quello legato al PIL che rallenta molto e non cresce granchè.
La pur debole dinamica positiva ha condotto comunque ad un'ulteriore risalita del tasso di crescita tendenziale, passato a +1,0% da +0,8% del terzo trimestre e +0,6% del secondo. Tale risultato è accompagnato da un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, rilevato da gran parte degli indicatori, con aumenti congiunturali sia dell'input di lavoro impiegato, sia del tasso di occupazione.

Un tratto caratteristico di questa fase congiunturale è la divaricazione tra l'andamento positivo dell'occupazione dipendente e la debolezza persistente di quella indipendente; inoltre, all'interno del lavoro dipendente, cresce in misura significativa l'occupazione a tempo indeterminato, in un contesto di progressiva estensione della ripresa della domanda di lavoro anche da parte dell'industria dopo la forte ripresa già registrata nel settore dei servizi.

Il tasso di occupazione sale soprattutto tra i 50-64enni mentre il tasso di disoccupazione rimane invariato e quello d'inattività diminuisce. - See more at: http://www.noodls.com/viewNoodl/32535401/istat---istituto-nazionale-di-statistica/il-mercato-del-lavoro#sthash.YSCmsvjH.dpuf
Il tasso di occupazione sale soprattutto tra i 50-64enni mentre il tasso di disoccupazione rimane invariato e quello d'inattività diminuisce.  L'aumento tendenziale dell'occupazione registrato nel quarto trimestre (+184 mila) è dovuto quasi esclusivamente agli uomini e risulta trainato dai lavoratori dipendenti, cresciuti di 298 mila unità, in gran parte a tempo indeterminato (+207 mila) e, tra i dipendenti a termine, dall'incremento di quanti hanno un lavoro di durata non superiore a sei mesi.

I dati di flusso mostrano che, a distanza di dodici mesi, crescono le transizioni dei dipendenti a termine verso il lavoro a tempo indeterminato (+3,5 punti) e i passaggi da collaboratore a dipendente (+14,4 punti) sia a termine sia a tempo indeterminato. Inoltre diminuisce la permanenza nella disoccupazione (-5,1 punti) e aumenta la probabilità di transitare nell'occupazione (+2,1 punti) o nell'inattività (+3,0 punti).

Dal lato delle imprese si registra, su base congiunturale e tendenziale, un considerevole aumento di utilizzo del lavoro sia per le posizioni lavorative sia per le ore lavorate, anche per la consistente riduzione del ricorso alla Cassa integrazione. La crescita è robusta nei settori dei servizi e, per la prima volta dal secondo trimestre del 2008, torna anche nell'industria.

Continuano a diminuire gli oneri sociali, per effetto della consistente riduzione contributiva associata alle nuove assunzioni a tempo indeterminato. - See more at: http://www.noodls.com/viewNoodl/32535401/istat---istituto-nazionale-di-statistica/il-mercato-del-lavoro#sthash.YSCmsvjH.dpuf
Continuano a diminuire gli oneri sociali, per effetto della consistente riduzione contributiva associata alle nuove assunzioni a tempo indeterminato.

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