14 Novembre 2024

"L’impronta di Andrea Mantegna"

di Redazione Cralt Magazine
La mostra racconta proprio l’avvincente scoperta e motiva l’accostamento al celebre pittore del Rinascimento 

La mostra–dossier L’impronta di Andrea Mantegna in Villa Contarini - Fondazione G. E. Ghirardi a Piazzola sul Brenta (Padova) ha accolto ieri, mercoledì 11 settembre, un ospite d’eccezione: Nathaniel Silver, Associate Director And Chief Curator all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston (USA) accolto dalla Direttrice Scientifica di Fondazione Musei Civici, Chiara Squarcina: una visita cordiale e un’importante occasione di confronto tra istituzioni e su progettualità condivise dalle prestigiose realtà museali. 

Non ultimo, un momento di dialogo tra studiosi, con Andrea Bellieni, responsabile del Museo Correr di Venezia, primo ad aver intuito il valore e l’interesse eccezionali dell’opera protagonista dell’esposizione: la Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante, pervasa dallo spirito delle grandi corti italiane del Rinascimento e che, soprattutto, dimostra chiara e forte l’inconfondibile 'impronta' di Andrea Mantegna, eclissata per quasi due secoli nei depositi del museo. 

La mostra racconta proprio l’avvincente scoperta motiva l’accostamento al celebre pittore del Rinascimento (nativo di Isola di Carturo, ora Isola Mantegna, frazione di Piazzola sul Brenta) e propone le prime suggestive ipotesi su iconografia e significati polivalenti e nascosti.

Il primo dato emerso, intrigante e singolare, di questa scena sacra tutta ‘al femminile’ è l’essere pressoché uguale a quella raffigurata nel dipinto oggi conservato proprio all’Isabella Stewart Gardner Museum, da sempre attribuito al grande Andrea Mantegna e già presente nelle celebri collezioni mantovane dei Gonzaga. Di tale somiglianza le indagini radiologiche e riflettografiche effettuate sul dipinto veneziano hanno dato chiara spiegazione ‘tecnica’, assolutamente inaspettata e sorprendente: il disegno, rilevato strumentalmente sotto al colore, delinea un tracciato pressoché perfettamente coincidente con il dipinto di Boston. Dunque, entrambi i dipinti sembrano essere stati realizzati a partire dallo stesso cartone, forato per trasferire a spolvero i punti guida del disegno sulle due tavole. Opere ‘quasi’ identiche, poiché il dipinto veneziano ha anche varie diversità e ‘pentimenti’, ossia dettagli dapprima identici all’opera di Boston, ma successivamente variati; ciò a dimostrare una ben determinata ‘volontà d’autore’. Ma un ulteriore elemento aumenta il mistero e gli interrogativi: il dipinto veneziano è evidentemente incompiuto, non finito e – quindi – forse mai consegnato al committente (verosimilmente, ‘alla’ committente). Per quale ragione? E per volontà di chi fu portato tanto avanti, ma purtroppo non finito?

‹Dopo aver studiato attentamente il dipinto di Gardner, sono felice di avere l'opportunità di visitare questa mostra, vedere da vicino l’opera ritrovata e attentamente indagata. Non vedo l’ora di saperne di più su queste meravigliose scoperte e di conversare con i miei illustri colleghi italiani› ha dichiarato Nathaniel Silver, Associate Director And Chief Curator all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston.

Per Chiara Squarcina Direttrice Scientifica di Fondazione Musei Civici di Venezia ‹direttamente dal Museo Isabella Stewart Gardner di Boston, il vicedirettore Nathaniel Silver ha visitato Villa Contarini – Fondazione G. E. Ghirardi il dipinto "mantegnesco" del Correr, da poco riscoperto nei depositi dei Musei Civici. Un dipinto omologo rispetto all'opera provenienza Gonzaga conservata proprio al Museo di Boston. Un'occasione per condividere nuovi e importanti progetti› 

Per Andrea Bellieni, responsabile Museo Correr Il nostro dovere di cura, recupero e valorizzazione del patrimonio affidatoci è stato compiuto; la parola ora passa agli studiosi; in questo singolare caso il loro non facile compito è chiarire la reale natura e misura dell’ 'impronta' del grande Mantegna, sufficientemente chiara e forte da segnare tanto distintamente il carattere di questo dipinto assolutamente affascinante: ideazione, composizione e disegno, o addirittura anche l’esecuzione ‘di sua mano’?

A Piazzola sul Brenta il piccolo dipinto è stato offerto, per la prima volta, all'attenzione degli studiosi e specialisti, come Nathaniel Silver, che potranno tentare di scalfirne gli affascinanti segreti. 

Anche in attesa di tali risposte, la mostra-dossier rappresenta l’epilogo del primo atto di una appassionante vicenda che unisce scoperta, indagine, studio, conservazione, restituzione, valorizzazione e che con l’interesse dell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, consolida il rapporto e il dialogo internazionale tra istituzioni culturali, parte del lavoro e della missione quotidiana di Fondazione Musei Civici di Venezia. Una missione che in questa speciale occasione ha trovato il sostegno di Fondazione G. E. Ghirardi Onlus, che ha scommesso sul progetto, sostenendo il restauro e la prima esposizione a Piazzola sul Brenta e che ha permesso di far riemergere quello che si riconosce come un vero gioiello nascosto.

Un’opera ritrovata di straordinaria suggestione che ha molto, molto da raccontare. Il rientro nella sua ‘casa’ veneziana del Museo Correr è atteso per la fine del 2024 quando sarà finalmente esposto permanentemente nella prestigiosa Quadreria.

Attività correlate: