16 Giugno 2016

Italia, il Piano Strategico del Turismo

di Redazione Cralt Magazine
Anche il Belpaese si doterà a partire da fine luglio prossimo di un vero Piano Strategico del Turismo che dovrebbe aiutare tutti gli operatori economici del settore nelle sfide globali el futuro

Sta per arrivare a compimento, finalmente, l'iter che porerà il nostro Paese a dotarsi di uno strumento normatico molto importante per le sfide globali nel campo del turismo, settore trainante per l'economia italiana ma troppo spesso lasciato a se stesso.

“Entro fine luglio verrà approvato il Piano Strategico del Turismo e successivamente presentato al Consiglio dei Ministri. Riusciremo, finalmente, a dotare il Paese di uno strumento concreto per la promozione e lo sviluppo della nostra più importante risorsa strategica. È un piano partecipato e aperto al contributo di tutti”. È quanto ha annunciato Dorina Bianchi, sottosegretario al MiBACT con delega al Turismo presiendendo al Ministero il Comitato permanente di promozione del turismo in Italia in forma ristretta.

Prosegue, dunque, – ha aggiunto il sottosegretario – nei tempi giusti il percorso di stesura del Piano del Governo. Oggi è stata una tappa importante perché è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento della stesura del Piano e sui risultati degli Stati Generali del Turismo di Pietrarsa. Nelle prossime riunioni del comitato ristretto raccoglieremo le osservazioni degli stakeholder, valideremo il Piano fino all’approvazione finale in plenaria. È emersa da parte delle Regioni e di tutti i soggetti una reale collaborazione, la necessità di progetti fattibili e la consapevolezza che promuovere il prodotto Italia è la strategia vincente. La partecipazione anche del Ministero degli Affari Esteri, dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, dell’Università e della Ricerca e delle Infrastrutture e Trasporti dimostra come il turismo sia trasversale e tocca tutti i settori economici e, al tempo stesso, migliora la qualità della vita delle nostre città e dei nostri territori. Dobbiamo potenziare le varie forme di turismo come il congressuale, investire sulla formazione a tutti i livelli e sulle infrastrutture che rendono fruibile l’offerta turistica”.

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