“Ottimo”,“Avanti così!” ,“Continuare su questa strada e allarghiamo la platea dei villaggi disponibili e sensibili”, e ancora “Ho trovato grande disponibilità da parte degli operatori che hanno saputo mettere a proprio agio ragazzi e ragazze, pertanto l'unica proposta è quella di ripetere l'iniziativa”.
Questri sono solo alcuni dei commenti lasciati dai genitori nella sezione “Suggerimenti e proposte” del questionario finale somministrato alle famiglie al termine del progetto "Insieme si Può" che si è tenuto nella cornice del Sibari Green Village (Calabria) nell'ambito del recente Meeting delle Famiglie del CRALT.
Giunto alla sua sesta edizione il progetto, che si propone come obiettivo generale l’inclusione di persone diversamente abili all’interno delle normali attività ludiche di un villaggio vacanze, è divenuto ormai una best practice in ambito socio sanitario che quest'anno ha visto oltre la presenza operativa e fondamentale dell'Associazione Augustus di Vibo Valentia anche la collaborazione di ASSILT.
Proprio grazie alla collaborazione con l’ASSILT è stata inserita nel progetto la figura dell’assistente sanitario. Tale figura è stata preziosa perché ha consentito di raccogliere ulteriori informazioni circa le criticità riscontrate e di fornire supporto e ascolto ai bisogni dei soci e delle loro famiglie che si trovano in situazioni di disabilità.
Gli obiettivi specifici del progetto sono stati:
- Il miglioramento della socializzazione
- L’ aumento dell’autonomia nello svolgimento di semplici attività quotidiane
- Lo sviluppo della capacità della tolleranza di fronte alla frustrazione e gestione delle emozioni.
Ad ogni destinatario del progetto è stato assegnato un operatore sulla base dei bisogni emersi dalle schede di rilevazione iniziali. Oltre a questi criteri più oggettivi, però, si è tenuto conto anche delle affinità di personalità tra l’utente e il proprio operatore e delle esigenze espresse dai genitori.
Nonostante gli operatori abbiano svolto il loro ruolo sempre con discrezione, questo non ha impedito che si venissero a creare affettuose relazioni interpersonali tra gli utenti e gli operatori stessi. Anzi, l’umanità, la spontaneità e la dedizione di questi ultimi alla causa hanno svolto un ruolo chiave nella
buona riuscita del progetto e hanno contribuito a renderlo unico nel suo genere.
I fruitori del servizio sono stati 13 utenti di età compresa tra i 4 e i 45 anni con disabilità sia di natura fisica che cognitiva. Questi ultimi sono stati coinvolti direttamente nelle attività ludiche del villaggio, tra cui: tornei di tiro con l’arco, di videogiochi, beach volley, freccette, giochi in stile lunapark, canottaggio, ping-pong, acqua gym, attività di nuoto sia a mare che in piscina. Per i più piccoli, attività al parco giochi, balli di gruppo e danza aerea.
Le famiglie degli utenti hanno beneficiato indirettamente del progetto, in primis potendo affidare i loro figli a personale qualificato; secondariamente riuscendo a ritagliarsi uno spazio per se stessi, dove poter alleggerire il carico fisico ed emotivo legato alle cure che con dedizione e amore dedicano ogni giorno ai loro figli.
Il successo di questa iniziativa del CRALT sta proprio nell'immediatezza e nella semplicità ma con un approccio sempre e solo rigorosamente scientifico nella conduzione del progetto stesso .
La soddisfazione delle famiglie e dei destinatari del progetto è diventata così da sei anni immediata e palese.
Ecco un breve ma incisivo video che racchiude tutte le emozioni vissute.