11 Settembre 2021

Il Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco

di Gianni Tortoriello
La nostra intervista al Direttore del Consorzio Luca Giavi che ci ha illustrato funzionamento e finalità di questo ente che tutela uno dei più amati marchi del made in Italy enogastronomico

Abbiamo voluto proporvi, con questo approfondimento, un aspetto di quello che è il mondo della enogastronomia italiana che risulta essere ormai un asset fondamentale per l'economia del Paese e che avrete già avuto modo di conoscere ognuno nel vostro quotidiano.

Chi non si è mai rilassato bevendo un calice di Prosecco andando con la mente a quelle terre dove si produce questo nettare; terre in cui tutto profuma di vino e di sapori buoni, di una cultura enoica secolare che ha disegnato in profondità il paesaggio e l'animo di un'area tra le più incantevoli d'Italia.

Abbiamo, perciò,  intervistato il dott. Luca Giavi direttore del Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco che ringraziamo, anche perché con la cordialità con cui ha risposto alle nostre domande ci ha trasmesso lo spirito positivo che il Consorzio mette nella sua azione a tutela di produttori e consumatori.

Quando nasce il consorzio, quali sono le sue finalità e quali istanze sono legate al territorio e quali travalicano i confini, come opera?

La denominazione di origine controllata Prosecco è stata riconosciuta il 17 luglio 2009, 5 mesi più tardi, il 19 novembre 2009, è stato costituito il Consorzio di tutela. Anche se la denominazione ha poco più di dieci anni, anniversario celebrato anche con un francobollo specifico, la storia del Prosecco prende avvio molti secoli prima, partendo dal paese di Prosecco in provincia di Trieste, arrivando fino ai Colli Berici in provincia di Vicenza. In questo percorso, la produzione di questo vino trova il suo terroir d’elezione in provincia di Treviso, soprattutto nell’areale pedemontano, tant’è che vi sono presenti anche le DOCG Conegliano Valdobbiadene – Prosecco e Asolo – Prosecco.

Le finalità dei Consorzi di tutela sono elencate nella Legge 238 del 2016, in particolare:

  • Definire la politica di gestione delle produzioni, al fine di salvaguardare e tutelare la qualità del prodotto, nonché di contribuire ad un migliore coordinamento dell’immissione sul mercato dello stesso;
  • Organizzare le attività delle categorie interessate alla produzione e alla commercializzazione;
  • Agire in tutte le sedi giudiziarie e amministrative per la tutela e la salvaguardia della denominazione;
  • Esercitare funzioni di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura degli interessi della denominazione;
  • Svolgere azioni di vigilanza prevalentemente nella fase del commercio.

Tali attività, che hanno la finalità di valorizzare e salvaguardare la denominazione, vengono esercitate sia sul territorio di produzione, lettere a) e b), che su tutti i Paesi consumatori di Prosecco, lettere c), d), ed e), soprattutto per quanto riguarda la tutela e la promozione.

Oggi, finalmente, c'è una grande attenzione verso tanti prodotti dei nostri territori; cosa c'è da fare ancora per una maggiore tutela?

Questa grande attenzione viene confermata dall’evoluzione di vendita registrata dal Prosecco in questi ultimi anni. Cruciale risulta la tutela del consumatore circa i requisiti di:

  • Origine
  • Qualità
  • Autenticità

Alla base di questi tre punti sta l’attività svolta dall’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressioni Frodi e dall’Organismo di controllo Valoritalia che grazie i controlli lungo tutta la filiera, in particolar modo quelli realizzati prima dell’imbottigliamento su ogni singola partita, certificano il prodotto come vino Prosecco esclusivamente quando vengono soddisfatte tutte le condizioni documentali e organolettiche sensoriali stabilite dal disciplinare. L’esito positivo di tale attività è riconoscibile su ogni bottiglia, grazie all’apposizione della contrassegno di Stato sulla chiusura.

Il Consorzio, d’altro canto, sta implementando ogni anno di più l’attività di salvaguardia del consumatore, attraverso azioni di:

  • Formazione ed informazione del consumatore
  • Vigilanza e monitoraggio del mercato per verificare sia la produzioni certificate a Prosecco DOC, che altri vini che vengono commercializzati con nomi che evocano, scorrettamente, il Prosecco.

L'enogastronomia si è ritagliata una grossa fetta nell'ambito del turismo italiano come fare per migliorare sempre più l'offerta al turista?

Noi riteniamo che il sistema enoturistico dovrebbe attivarsi al fine di erogare un prodotto/servizio capace di far vivere delle esperienze globali e soprattutto vere a quanti giungono nel nostro paese, troppo spesso, infatti, vediamo che l’offerta che viene avanzata ai turisti manca di quell’autenticità che caratterizza il nostro sistema agroalimentare, la pizza all’ananas, o con le patatine fritte potranno anche incontrare il gusto di alcuni ma tradiscono alcuni principi base della nostra tradizione e con il tempo vanno a configurare un processo di omologazione per cui nel nostro paese si mangeranno le stesse cose che si possono trovare in qualsiasi altra località al mondo.

Anche all’interno del nostro paese dovremmo fare attenzione, perché la nostra forza non è la “cucina italiana”, che non è mai esistita, ma le tante cucine regionali che, accanto ai luoghi, ai monumenti , costituiscono un caleidoscopio di sapori unico al mondo.

Italia e Francia si disputano da anni il predominio nel mercato enologico c'è spazio e futuro per due tradizioni così diverse ma così radicate?

Prosecco e Champagne rappresentano insieme circa 800 milioni di bottiglie, pertanto, considerando il mercato delle bevande alcoliche ed in particolare quello dello spumante, siamo certi che le due denominazioni potranno coesistere insieme per i prossimi decenni, tant’è che entrambi sposiamo il concetto di “durabilità”, ovvero avviare e sviluppare tutte quelle iniziative che consentano di mantenere alto il livello di apprezzamento da parte del consumatore, come il miglioramento qualitativo inteso anche come qualità ambientale ed etico-sociale.

Inoltre, le differenze sostanziali tra i due prodotti, anche nelle occasioni di consumo, non li rendono veri e propri competitors, ma bensì complementari l’un l’altro.
Stefano Zanette Presidente del Consorzio
Stefano Zanette Presidente del Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco

Le prossime attività del consorzio nel breve, medio e lungo periodo quali saranno?

  • Consolidare un Piano di programmazione della produzione, in riferimento alle esigenze non solo del mercato, ma anche quelle delle comunità, al fine di sviluppare valori e volumi sostenibili;
  • Certificazione di Denominazione Sostenibile sui pilastri ambientale, sociale ed economico;
  • Piano di miglioramento della qualità;
  • Costituzione di alcuni laboratori di confronto per elaborare strategie e soluzioni utili alla denominazione su tutti i punti indicati nella risposta 1 (ricerca e sperimentazione);
  • Attività info-formative destiate alle diverse figure professionali coinvolte nel sistema produttivo e a valle dello stesso.
Speriamo di avervi dato una panoramica approfondita di un aspetto che spesso diamo per scontato e che così non è perchè la tutela del made in Italy e della correttezza della produzione si riflette direttamente sulle nostre tavole e nella nostra vita di tutti i giorni.

Un'attività del Cralt proprio sulle vie del Prosecco si svolgerà prossimamente, chi ne volesse sapere di più clicchi qui


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