04 Agosto 2019

Francesco Morosini: ultimo eroe della Serenissima tra storia e mito al Museo Correr

di Redazione Cralt Magazine
Morto da doge in battaglia, la sua postuma celebrazione durò a lungo, affidata a irrealizzati progetti monumentali

Protagonista indiscusso dell'azione della Serenissima e dei suoi alleati nel Mediterraneo orientale contro l'Impero Ottomano negli ultimi anni di gloria della Serenissima, e prima ancora della resistenza di Candia assediata nell'isola di Creta, Francesco Morosini, doge e capitano generale da mar, fu il primo a promuovere la propria figura a oggetto di culto. Figura complessa e soggetta a giudizi alterni da parte dei suoi contemporanei, passato alla storia come grande condottiero ma anche come uomo arrogante e estremamente vanitoso, morì sul campo di battaglia dopo una importante carriera civile e militare e fu celebrato ancora a lungo.
Nato a Venezia nel 1619 da nobile stirpe, a 400 anni dalla nascita diverse istituzioni ne celebrano l'avvincente vita. I Musei Civici dal 1895 ne custodiscono l'intero patrimonio personale e familiare, proveniente dal palazzo di famiglia in Campo Santo Stefano, del quale una ragionata selezione è stata collocata nel secondo dopoguerra nel Museo Correr nelle "Sale Morosini", parte del riordinamento del 1952 a cura di Carlo Scarpa.
Nelle sale del Museo Correr dedicate all'esposizione "Francesco Morosini: ultimo eroe della Serenissima tra storia e mito" con oltre duecento pezzi in mostra si dipana la storia personale, politica e militare del capitano da mar, doge e "Peloponnesiaco". Le citate Sale Morosini sono due, qui il percorso ne riempie dieci, con una parte significativa della intera collezione Morosini custodita dai Musei Civici esposta in un percorso ragionato e coinvolgente.
Dipinti, sculture e stampe che lo ritraggono permettono di conoscere ogni momento della vita di Francesco Morosini: forse nessuno nella storia di Venezia può vantare una altrettanto ampia iconografia. Le opere esposte sono però tutte posteriori alla sua nomina a doge, nel 1688, fatta eccezione per il dipinto che lo immortala nel 1669 procuratore di San Marco. Il doge, che è anche capitano generale da mar, ai paludamenti dorati e alla mozzetta d'ermellino preferisce l'armatura e le vesti rosse, a ricordarne le responsabilità belliche.

La storia della formazione dell'eroe Morosini e delle sue ascendenze e discendenze è narrata dal patrimonio della biblioteca familiare; con volumi utili a preparazione e conduzione della carriera politica e di governo e militare, di filosofia, storia, diritto ma anche geografia, architettura militare, medicina; con i documenti di cronaca dei fatti d'arme, alcuni puntuali altri più elegiaci e celebrativi; con i documenti ufficiali che dei Morosini testimoniano carriera e onorificenze.
Accanto a volumi e documenti, i cimeli simbolo del potere militare e politico e gli effetti personali concorrono alla narrazione di un uomo orgoglioso, egocentrico, vanitoso, ma dotato di solido senso dello stato e dell'onore, temerario e abile stratega e diplomatico. Con una curiosità: la piccola mummia della sua amata gatta. Morosini fu poi collezionista, e cercò di comporre un "museo" a Palazzo Morosini allora dimora di famiglia, con tra le altre cose una serie di 48 tele che illustrano in sequenza le gesta di guerra del Peloponnesiaco, una nutrita e variegata armeria con le armi sottratte agli ottomani, strumenti musicali, statue di imitazione classica e sculture antiche greco-romane originali.
A 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini molte istituzioni veneziane hanno voluto non solo celebrarne la figura ma anche illustrarne e studiarne la personalità, le vicende che lo hanno visto protagonista e il contesto storico nel quale ha vissuto come capitano generale da mar, doge e uomo del Settecento veneziano.

Alla definizione delle celebrazioni ha proceduto un Comitato Organizzatore appositamente costituito formato da rappresentanti dei seguenti Enti ed Amministrazioni: Fondazione Musei Civici; Archivio di Stato di Venezia; Comando Regionale Veneto della Guardia di Finanza; Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”; Museo Storico Navale e Scuola Navale Militare; Fondazione Giorgio Cini; Fondazione Querini Stampalia; Biblioteca Marciana; Istituto Ellenico di studi bizantini e postbizantini; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti; Istituto Italiano dei Castelli – Sez.Veneto; Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia; Comitato francese per la salvaguardia di Venezia.