Venezia è una città di pietra che sorge nell'acqua, con attorno isole che sono il suo orto, mentre il leone che la rappresenta poggia due zampe in terraferma. Un ambiente urbano unico e complesso e variabile abitato da specie volatili di tutti i tipi: gabbiani e piccioni, colombacci e pettirossi, cormorani e cinciallegre, ghiandaie e tortore, passeri e cornacchie, merli e scriccioli, rapaci e fringuelli.
Il Museo di Storia Naturale di Venezia intitolato a Giancarlo Ligabue, pubblica un Atlante ornitologico che mappa la presenza degli uccelli di Venezia, che periodicamente va aggiornato. Ora vuole farlo con l'aiuto di chi vive in questo meraviglioso territorio, in particolare osservando le aree urbane. Si chiama citizen science, è un'attività scientifica in cui cittadini e appassionati raccolgono dati e osservazioni che vengono poi condivise con ricercatori e scienziati.
E' primavera, è iniziato il periodo della nidificazione. Ora siamo tutti chiusi in casa, quindi l'aiuto che sarà possibile dare è quello delle osservazioni dalla finestra, dal balcone, dall'altana. Che affacciano su tetti, cortili, spiazzi, aree verdi, che senza il normale traffico umano e urbano si popolano forse ancora di più di uccelli di tutti i tipi. Giriamo l'obiettivo, invece di fare selfie fotografiamo e raccontiamo quello che vediamo da qui. Poi lo mandiamo ai ricercatori del Museo.
Il monitoraggio della biodiversità urbana del progetto Uccelli di città serve a portare dati ai ricercatori, ma anche a incentivare l'osservazione e la conoscenza delle specie che vivono in città e una maggiore sensibilità dei cittadini verso i temi ambientali. Anche la scienza come l'arte è cosa viva, e tutte le persone sono chiamate a contribuire, ognuno secondo le proprie inclinazioni e possibilità.
Chiunque può partecipare, osservare, registrare e possibilmente fotografare o riprendere in video qualsiasi specie di volatile, da quelli più comuni a quelli più rari, e i suoi comportamenti, fino all'estate 2021. Le istruzioni sono qui