03 Febbraio 2016

Digital Generation

di Redazione Cralt Magazine
Le nuove tecnologie sono strumenti ed in quanto tali non sono buoni o cattivi

Com’è risaputo le innovazioni vengono accolte per prime tra i più giovani e solo dopo tra gli adulti. Internet è una rete distribuita su base planetaria, può esser visto come un luogo virtuale dove qualcuno mette a disposizione servizi e contenuti, in senso lato.
I contenuti offerti dal Web (le “pagine Internet”) rispecchiano la realtà, orma è un assunto da tutti recepito e come una parte di questo mondo riserva problemi di sicurezza per i nostri figli.

Solitamente da una ricerca su Internet una persona ottiene un risultato attinente alla ricerca ma a volte anche una ricerca su un oggetto di uso quotidiano può essere, però, pericolosamente fuorviante. Certamente, però, nonostante ciò che ci viene indotto molto spesso Internet non è un covo di pericoli e pedofili. L'anonimato (o presunto tale) che Internet consente talvolta agevola lo svolgimento di attività illegali è vero, come anche la spersonalizzazione – i social tanto in voga oggi- porta ed eccessi ma se si pensa a quello che nella realtà è accaduto ed accade per un semplice partita di calcio si può ben capire che i pericoli sono insiti laddove esiste un consesso sociale, sia esso reale o virtuale.
Sfatiamo dati alla mano, pubblicati sia da ISTAT che da altri istituti specializzati, la leggenda metropolitana secondo cui gli utenti internet rischiano di restare invischiati in “trappole” tese da malfidati a caso.

Le nuove tecnologie sono strumenti ed in quanto tali non sono buoni o cattivi, sono gli usi che se ne fanno che possono però essere responsabili di problemi; un esempio classico è quello del gioco d’azzardo che può dar vita a ludopatie e dipendenze che esistono dalla notte dei tempi ed oggi si legano invece a consolle, slot, o altri aggeggi elettronici.


Le nuove tecnologie sono legate indissolubilmente al concetto di sviluppo della comunicazione. In Italiano, comunicazione ha il significato semantico di "far conoscere", "render noto". La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa (Grice, 1975). La comunicazione è il modo che ci consente di relazionarci con gli altri e non è necessariamente verbale. Come comunicano oggi i ragazzi? Ci sono davvero differenze tra questa e la precedente generazione di ragazzi? Quanto i nostri figli appartengono realmente a quella che viene definita “digital generation”?  Ecco un po' di numeri Un po' di numeri: un'indagine ha rivelato che su un campione di ragazzi dai 14 ai 24 anni: il 91% è un internauta; il 53% possiede un iPod o un lettore MP3/Mp4; il 5% non usa il PC; il 4% usa il PC e non Internet.


Ma cosa fanno i nostri ragazzi su Internet? Leggono email (66%); usano i social (94%); consultano i motori di ricerca (83%); si documentano per studio o lavoro (27%); frequentano chat, forum, (25%); hanno un blog proprio (19%).
Il web è oggi utilizzato sicuramente come fonte per l'informazione. Ancora si dedica circa lo stesso tempo (circa 3 ore la settimana) per leggere i quotidiani su internet o su carta. Il 52% legge comunque riviste e quotidiani tanto su internet quanto in forma cartacea (il 27% lo legge solo in modo tradizionale.


La chiave di volta del web rispetto agli altri mezzi di comunicazione di massa è l’interattività Rispetto alla televisione, infatti, Internet ha il vantaggio (o svantaggio) di fornire una forte interattività: vado sulle pagine che cerco e fruisco dei servizi (email, chat, blog, social) che voglio e quindi in maniera naturale interagisco con altre persone.


La vera novità – ma nemmeno più tanto in verità – sono i nuovi device: gli Smartphone. La connettività mobile, quella che consente di essere collegati 24 ore su 24, per molti di noi sono diventati degli strumenti indispensabili per la vita di tutti i giorni. Eppure fino a 10 anni fa riuscivamo a farne a meno. Molti di noi, seppur involontariamente, hanno sviluppato una specie di dipendenza da questo tipo di tecnologia. Se si pensa che oggi i cellulari sono: fotocamere, calcolatrici, agende, rubriche, lettori multimediali, strumenti di svago (giochi), navigatori satellitari e infine telefoni si comprende perché gli adulti utilizzano la telefonia mobile allo stesso modo della telefonia tradizionale. I “giovani”, invece, hanno adottato un differente modo di rapportarsi con questa tecnologia che per loro è uno strumento essenziale per relazionarsi.

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