29 Aprile 2016

Diario di viaggio a Mantova e Ferrara

di Giovanni Conti
Itinerario tra i gioielli patrimonio dell’Unesco

Venerdì 22 Aprile 2016
Roma - Mantova

Arrivo alla Stazione di Anagnina con una mezz’ora di anticipo. Qui incontro la rappresentante del Tour Operator Sabrina e suo Padre Salah.

Abbiamo a disposizione un pullman a due piani, terminato di caricare le valigie facciamo l’appello siamo in tutto 68 persone. La giornata è nuvolosa e le previsioni metereologiche hanno preannunciato per il week end nuvole e precipitazioni abbondanti, una previsione di un tempo non buono che lascia angosciati. Partiamo in orario alle 7.00, presto diventa giorno pieno ed il tempo pare migliorare, proseguiamo attraversando il Lazio, la Toscana e l’Emilia Romagna per arrivare in Lombardia.

Siamo a Mantova alle 12.50 circa, il viaggio, con due soste di mezz’ora in autostrada, si è svolto senza imprevisti. Mantova ci appare in tutta la sua bellezza, per entrare in città passiamo per una strada circondata da profondi bacini di acqua fluviale si intravedono, in lontananza, prima della città degli argini come piccoli promontori pieni di verde con persone in bici o a passeggiare, mi pervade una sensazione di profonda calma e dolcezza. Attraversiamo questo punto e ci dobbiamo fermare con il pullman. Proseguiamo a piedi, ci dirigiamo verso il centro e visto che l’appuntamento con le guide è alle 15,00 e un leggero languorino inizia a farsi strada si decide di rivederci tutti per quell’ora davanti l’ingresso del Palazzo Ducale e nel frattempo di essere liberi per pranzare. Il mio pasto consistente in due panini, fatti la sera precedente a casa, viene consumato in una tavola calda dopo aver chiesto all’avventore se era possibile sedersi a mangiare dietro consumazione delle bevande da acquistare in loco. Mangio i due panini imitato da altri soci, il tutto con 4 euro per una birra.

Alle 15.00 incontriamo le nostre due guide, in precedenza durante il viaggio con Sabrina avevamo diviso i soci in due gruppi annunciando i nomi con il microfono e così, dopo le presentazioni, è iniziata la visita. Siamo in buone mani, a piedi percorriamole corti interne del Palazzo Ducale sino ad arrivare sulla piazza principale, Piazza Sordello, con ingresso alla cattedrale. Il tempo trascorre piacevolmente, ascoltando il piacevole linguaggio delle guide i luoghi sembrano riempirsi di personaggi di altri tempi e la storia dei Gonzaga prende vita mescolandosi con altri nomi di famiglie illustri come i Malatesta che portando in eredità un difetto fisico e ci fa ricollegare il tutto ad una famosa opera facendoci intravedere in quei luoghi un famoso Pagliaccio di corte anch’egli con questo difetto, “Rigoletto”, poi la narrazione storica prosegue con le varie vicissitudini umane di amore e potere ed il loro mescolarsi con l’arte ed il mecenatismo. Incrociamo festose scolaresche in ogni luogo che con le loro esuberanze ci infondono gioia. La nostra piacevolissima gita a Mantova prosegue alla scoperta dei monumenti di Piazza Broletto, di Piazza delle Erbe con la visita interna della Rotonda di San Lorenzo e termina con la visita della Basilica di Sant'Andrea dove è sepolto il grande artista Andrea Mantegna (sono visibili in più punti i segni dei danni causati dal terremoto del 2012). Il tempo nonostante le catastrofiche previsioni metereologiche è stato clemente e ci ha donato una giornata mite e luminosa.

Riprendiamo il pullman e il nostro viaggio prosegue per Ferrara dove arriviamo dopo circa un’ora e mezza al nostro Hotel, qui è ad attenderci Salad con in mano le tessere delle nostre camere ed in meno di 10 minuti ognuno aveva la chiavi della propria stanza. Facciamo una foto di gruppo. Alle 20,30 ceniamo in un ristorante attaccato all’Hotel mangiando maccheroni all’amatriciana, petto di pollo al pesto su un letto di patate con contorno di patate e “dulcis in fundo” una Mousse al caffè. Dopo cena quattro chiacchiere con i soci e poi dopo aver dato gli orari di partenza dell’indomani tutti a letto.

Sabato 23 Aprile 2016
Ferrara

Abbiamo dormito in una bella stanza, in un bel letto. Dò un’occhiata fuori della finestra e vedo un centro commerciale avvolto da nebbia, speriamo bene.

Facciamo colazione sempre il quel ristorante attaccato all’Hotel e veniamo a conoscenza che oggi in città ci saranno due grandi eventi che fanno prevedere un ambiente affollatissimo. La festa del Santo Patrono di Ferrara “San Giorgio” e la disputa della partita Spal (squadra locale) vs Arezzo, conquistando ognuna un punto questo sarebbe stato valevole per il passaggio della Spal dalla serie C alla B e per l’Arezzo il salvataggio dalla retrocessione (ossia con un pareggio avrebbero festeggiato ambedue le squadre). Alle 9,30 partiamo col nostro solito bus. Appuntamento con le guide alle 10.00 mantenendo la suddivisione dei due gruppi come il giorno precedente. Arrivati davanti il Castello, con le guide iniziamo la visita di Ferrara con l’impegno di ritrovarci tutti qui alle 18.00 per il ritorno in albergo. Passando intorno al Castello abbiamo assistito, tramite la narrazione delle guide allo svolgersi della vita della corte Estense. Sempre assediati dalle città vicine e dalle rivolte interne, gli Este alloggiarono sempre nella parte alta del palazzo, lasciando ai piani bassi la funzione difensiva del castello, ci ripromettiamo di fare la visita interna del Castello l’indomani, proseguiamo la visita e poco distante dal Castello Estense troviamo il Duomo dedicato a San Giorgio. Si trova in Piazza delle Erbe di fronte al Palazzo Comunale. Colpisce subito lo sguardo la facciata in marmo bianco con il bellissimo portico. Dopo aver visitato anche la parte interna abbiamo percorso parte di Via delle Volte, una strada acciottolata di 2 km che attraversa la parte medioevale di Ferrara qui le volte, i passaggi ad arco ancora oggi visibili, aprono il cuore agli appassionati di fotografia, ai romanticoni e ai cercatori di silenzio. Una cosa da vedere è il Palazzo dei Diamanti di Ferrara si chiama così perché la sua struttura esterna è formata da migliaia di blocchi di marmo bianco striati di rosa che durante le varie ore della giornata a seconda di come la luce colpisce il palazzo crea insolite prospettive ed effetti. Il Palazzo fu l’opera centrale della cosiddetta “Addizione Erculea”, cioè l’allargamento della città voluto da Ercole d’Este. Oggi oltre alle opere del Mantegna e di altri grandi artisti ospita spesso grandi mostre di richiamo internazionale. Durante la visita intorno a noi sfilavano auto con clacson altosonanti, bande musicali e varie manifestazioni relative ad ambedue i sopracitati eventi. Alle 13.00 abbiamo terminato la visita con le guide e ci siamo resi liberi per pranzare. Pranzo con altre persone in un rosticceria consumando pizza al taglio e della birra. Dopo un buon caffè sempre con altre persone proseguiamo singolarmente la visita della città un socio aveva letto su un foglio che recandoci alle 15 in punto al Monastero di Sant’Antonio in Polesine avremmo potuto sentire le monache di clausura cantare canti sacri, siamo arrivati con una decina di minuti di anticipo ed ma ne valeva la pena, il coro delle suore, che non vedevamo, si spandeva nel silenzio del monastero e quelle voci così dolci e melodiose accompagnate dal suono di una cetra ci hanno fatto provare una emozione assoluta. Dopo il canto siamo usciti ed abbiamo suonato al campanello del convento e chiesto insieme ad altri visitatori lì convenuti di poter fare una visita al complesso: una suora anziana ci ha guidato alla scoperta del chiostro con la cappella con i resti di Beatrice d’Este, poi ci ha portato nella sala del coro delle monache, questa è la chiesa riservata alle suore (ora sono 17) con tre cappelle, tutte decorate da preziosi affreschi di scuola giottesca. Usciti dal convento ci siamo recati in un Palazzo costruito nel 1835 come luogo di ozio in cui schivar la noia, stiamo parlando di Palazzo Schifanoia, ma fu Borso d’Este a dare al palazzo quel tocco che oggi lo rende famoso, fece affrescare il Salone dei Mesi, affreschi in cui, più o meno allegoricamente, si celebra il buon governo del duca attraverso la mitologia e l’astrologia. Usciti dal palazzo inizia a piovere e ci rechiamo in anticipo sul luogo dell’appuntamento per il ritorno in albergo qui telefoniamo a Sabrina con lei concordiamo di telefonare agli altri e tornare prima in albergo per poi riuscire la sera dopo cena facendoci accompagnare e riprendere dal pullman. Così dopo cena ci facciamo accompagnare in centro e qui assistiamo alla gioia dei tifosi della Spal che festeggiavano il passaggio in serie B con canti e balli, Ci accorgiamo che alcuni di loro erano saliti sulla statue del Savonarola e gli avevano messo intorno al collo una sciarpa con i colori della squadra, alle 23 tutti al pullman per il rientro. In Hotel ho messo la maggior parte degli indumenti nella valigia ed un buon sonno ristoratore mi ha accompagnato fino al mattino seguente.

 

Domenica 24 Aprile 2016
Ferrara - Roma

Dopo la notte in Hotel e la colazione al solito ristorante, il bus ci porta nuovamente all’ingresso del Castello per una visita libera della città con appuntamento alle 14 per il ritorno a Roma. Arrivati ci facciamo una foto di gruppo e poi tutti in libertà, inizia quasi subito a piovere, con altre persone del gruppo ci affrettiamo ad attraversare la strada per introdurci al riparo nell’ingresso del Castello. Entriamo nel cortile e visto il tempo decidiamo di visitare il suo interno. Ci contiamo per fare un biglietto scontato per gruppi. Siamo 23 adulti e 2 ragazzi ci fanno entrare da una porta laterale senza fare la fila, nel frattempo veniamo raggiunti da altri 12 del nostro gruppo. La visita al Castello ci permette di scoprire gli appartamenti, le cucine, le prigioni, il giardino, la cappella e molte altre cose. Un vero viaggio nella vita quotidiana di una delle famiglie più potenti d’Europa. Terminiamo la visita e fuori piove così una parte di noi, vista l’ora, quasi le 13 decide di recarsi in un bar ristorante nei pressi del castello per assaporare alcune specialità culinarie Ferraresi, e così abbiamo avuto l’opportunità di degustare il Pasticcio di Maccheroni (composto da maccheroni conditi con ragù di carni miste, funghi, tartufo e besciamella contenuti in un involucro di pasta frolla indorato al forno) e i Cappellacci ( grossi tortelli ripieni di zucca, con il sugo di ragù o con burro e salvia). Alle 14.00 tutti puntuali all’appuntamento con il pullman per il rientro a Roma. Il viaggio di ritorno, con due soste di mezz’ora in autostrada, si è svolto senza imprevisti.


Arrivati alla Stazione di Anagnina ci siamo salutati augurandoci un buon rientro, tornando felici dalle persone che amiamo, ma portando nel cuore i bei momenti passati insieme, le nuove amicizie e Mantova e Ferrara.