Il CRALT Sardegna presenta a cura della Società Cooperativa Esedra Servizi per il Turismo Culturale e Ambientale, sabato 16 febbraio, una giornata nel magico mondo del carnevale barbaricino e internazionale alla scoperta e conoscenza delle antichissime maschere sarde del centro Sardegna, del Trentino e Ungheria.
Ospiti dell’evento: Sos Tumbarinos di Gavoi, Boes e Merdules di Ottana, Sos Corriolos di Neoneli, Donna Zenobia di Macomer, S’Urzu e sa Mamulada di Seui, Sos Tintinnos di Siniscola e i tanto attesi Krampus la maschera del Trentino Alto Adige e i Busò dall‘ Ungheria.
Il programma prevede inoltre durante la mattinata e il primo pomeriggio la visita libera con l’ingresso presso i 4 musei principali di Macomer (visite guidate): Centro Culturale Casa Attene in piazza santa croce con la Mostra delle maschere tradizionali: Carrasegare Identità Nascoste; Museo Etnografico Le Arti Antiche - Corso Umberto I, Necropoli Ipogeica Filigosa in località omonima, Area Archeologica Tamuli in loc. Monte sant’ Antonio.
Le maschere:
I Mamuthones e gli Issohadores sono maschere tipiche del carnevale in Sardegna. Le due figure si distinguono per i vestiti e per il modo di muoversi all'interno della processione: i Mamuthones procedono affaticati e in silenzio mentre gli Issohadores vestono in modo colorato e danno movimento alla processione.
I Mamuthones: uomini col viso ricoperto da una maschera nera dai rozzi lineamenti, vestiti col pelli di pecora scure e con un grande mazzo di campanacci sulla schiena e un piccolo gruppo di campanelle bronzee sul davanti. Fanno la prima apparizione il 17 gennaio in occasione della festa di sant'Antonio, subito dopo per la Domenica e il Martedì del carnevale mamoiadino, e oggi sono anche attrazione di molte feste folkloristiche di altri paesi dell'isola e nel mondo.
Gli Issohadores: uomini vestiti in corpetto rosso, maschera bianca, Sa Berritta (copricapo), carzas (o carzones, pantaloni bianchi) e s'issalletto (piccolo scialle), che scortano i Mamuthones. Con dei lacci catturano le giovani donne in segno di buon auspicio per una buona salute e fertilità. Un tempo venivano catturati i proprietari terrieri per augurare loro una buona annata ed essi, per sdebitarsi dell'onore ricevuto, portavano tutto il gruppo a casa loro e offrivano vino e dolci. Oggi l'attenzione spesso viene rivolta alle autorità locali, ma l'intento rimane immutato.