Due edifici ottocenteschi gemelli, affacciati sulla darsena di Forte Marghera, a bordo dell’isola del Ridotto incastonata tra terra e laguna, uno gli spazi più suggestivi del complesso fortificato, restaurato e restituito alla collettività: per la prima volta nella loro lunga vicenda storica, il pubblico potrà accedere alla Casermetta Est di Forte Marghera, conosciute anche come Casermette napoleoniche. Una struttura monumentale, progettata sotto il dominio francese, protagonista di un articolato intervento di recupero conservativo realizzato dal Comune di Venezia e affidato dall’amministrazione a Fondazione Musei Civici di Venezia, che lo ha trasformato in un nuovo luogo di aggregazione e spazio dedicato alla cultura contemporanea, con un’attenzione particolare alla valorizzazione dei giovani autori.
L’apertura al pubblico della Casermetta Est di Forte Marghera rappresenta un altro passo significativo del grande lavoro che l’Amministrazione sta portando avanti per restituire tra Venezia e Mestre spazi di qualità alla cittadinanza. In questi anni abbiamo creduto con forza nella possibilità di rigenerare luoghi che erano abbandonati, chiusi o inutilizzati, trasformandoli in punti vivi della città, capaci di accogliere persone, idee e nuove opportunità. (Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia)
L’apertura di un nuovo spazio segna un nuovo traguardo nel percorso che la Fondazione Musei Civici sta portando avanti per valorizzare il contemporaneo e sostenere il lavoro dei giovani artisti. Grazie alla collaborazione con il Comune di Venezia, questo edificio ottocentesco, straordinario dal punto di vista storico e architettonico, diventa ora uno spazio aperto alla creatività, alla ricerca e alla produzione culturale. La Casermetta ospiterà le collettive degli artisti in residenza e le mostre del concorso Artefici del nostro Tempo, offrendo alle nuove generazioni un luogo dedicato dove sperimentare, confrontarsi e crescere. (Mariacristina Gribaudi, Presidente Fondazione Musei Civici)
Un nuovo polo culturale per giovani artisti e autori
Con la riapertura della Casermetta Fondazione Musei Civici avvia un nuovo capitolo nella valorizzazione nel lavoro di ricerca dei linguaggi artistici contemporanei concentrandosi, in particolare, su artisti emergenti. Un luogo che ampliala rete dedicata all’attualità, in stretta connessione con l’indagine che MUVE conduce nei musei del Moderno e del Contemporaneo a Venezia e, soprattutto, con la produzione artistica nel pieno centro di Mestre, all’Emeroteca dell’Arte.
Il nuovo spazio a Forte Marghera ospiterà, infatti, le collettive di fine residenza degli artisti che ogni anno, per il secondo anno, lavorano, vivono, rigenerano il polo dedicato alla creazione e creatività, riaperto nel 2024. Inoltre, diventerà lo spazio dedicato alle mostre annuali del concorso Artefici del nostro Tempo, che raccoglie opere di giovani creativi selezionati attraverso il bando internazionale promosso dal Comune di Venezia.
La Casermetta diventa così un punto di riferimento per la nuova scena artistica veneziana, uno spazio aperto, dinamico e accessibile, pensato per ospitare mostre, incontri, laboratori e momenti di confronto tra artisti, pubblico e comunità. Un nuovo luogo per la cittàAffacciata sulla baia di Forte Marghera, la Casermetta Est riacquista oggi una funzione pubblica e culturale, contribuendo alla rinascita di uno dei complessi storici più significativi della città.
Grazie al restauro e alla gestione della Fondazione Musei Civici, questo edificio ottocentesco diventa un luogo dove tradizione e contemporaneità si incontrano, offrendo alla cittadinanza e ai visitatori nuovi spazi di cultura, creatività e partecipazione.
Una struttura bellica che rinasce nel segno dell’arte
Progettata originariamente dai francesi come struttura militare “a prova di bomba”, la Casermetta Est rappresenta, insieme alla struttura gemella, l’elemento più emblematico del patrimonio monumentale ottocentesco del Forte. Per questo motivo è stata oggetto di studio e indagine preventiva, con l’opportunità unica di studiare da vicino, oltre ai fabbricati, anche il progetto napoleonico.


