07 Ottobre 2020

Alla scoperta del Pozzo di Gammazita e Palazzo Biscari Catania

di Redazione Cralt Magazine
Con il Cralt sicilia alla scoperta del territorio il 18 ottobre

Il Cral Telecom propone, nell'ambito del progetto speciale di valorizzazione degli aspetti meno noti ma ricchi di significato del territorio siciliano finalizzato alla conoscenza e riscoperta delle storie, angoli e siti più reconditi del nostro territorio supportato da relativa attività promozionale questa visita doppia. 

Pozzo di Gammazita:
La fonte medioevale di Gammazita, del XII secolo, è uno dei luoghi simbolo dello stretto rapporto del centro storico di Catania con le sue acque. I beni culturali e architettonici cittadini sono attraversati da fonti, rivoli e canali che si espandono lungo tutto il sottosuolo della città antica, creando un connubio unico tra acqua e mito lungo cui scorre tutta la storia della città e dei suoi abitanti.

Da nove secoli, il Pozzo fa battere forte il cuore di tutti i catanesi, lo stesso che ha ammaliato poeti, pittori e viaggiatori del Grand Tour, che ha servito la città e i suoi abitanti ed è diventato scenario di una leggenda che a Catania si tramanda da generazione in generazione, dal tempo del Vespro fino ad oggi, che racconta del coraggio e della determinazione della bella popolana Gammazita pronta a morire gettandosi in fondo al pozzo piuttosto che cedere alla violenza del dominatore angioino.

Fin dal XII secolo, il Pozzo di Gammazita è stato uno dei luoghi simbolo di questa città ed è uno dei suoi più importanti beni culturali, ma nei fatti rimane vivo solo nella memoria perché risiede adombrato nell’oscurità delle case che, noncuranti della sua presenza, vi si sono arrampicate sopra sin dalla fine dell’800 imprigionandolo dentro un cortile.

Il pozzo è nella classifica dei luoghi del cuore FAI 2020. La visita al Pozzo di Gammazita prevede oltre il racconto della storia del Sito, una performance teatrale, “U CUNTU” in siciliano che racconta la leggenda di Gammazita.

Palazzo Biscari:
Lungo via Dusmet, poco distante dalla Pescheria, si affaccia il Palazzo Biscari, che prende il nome dai Principi Biscari di cui era residenza.

Dopo il terremoto del 1693, il precedente edificio fu ricostruito e ampliato. Incastonato sulla cortina delle mura di Carlo V, e più volte rimaneggiato durante tutto il Settecento, presenta diversi stili architettonici. Infatti, la parte sud-occidentale che si affaccia sulla Marina è ricca di ornamenti dal gusto tipicamente barocco, quali putti e cariatidi grottesche, mentre la parte sud-orientale, realizzata in un secondo momento, è di gusto neo-classico. Il prospetto di 160 metri lo rende il palazzo barocco più grande della città. Completato nel 1763, per opera di Francesco Battaglia, l’edificio presenta oltre 700 stanze e diverse sale in stile rococò, ricche di affreschi e decorazioni, la maggior parte delle quali adibite a private abitazioni e non visitabili.

Tra tutte è imperdibile la visita al salone delle feste, completato nel 1766, e riccamente affrescato dal pittore Sebastiano Lo Monaco. All’interno del Palazzo, nel 1758, per volere del celebre studioso e archeologo Principe Ignazio Paternò Castello, è stato istituito il Museo Biscari, che conservava la sua numerosa collezione archeologica (al presente in parte spostata al Museo civico del Castello Ursino), museo che rese l’edificio meta delle più importanti personalità culturali tra il Settecento e l’Ottocento. Il museo ha conservato per anni le vaste collezioni archeologiche e naturali di Ignazio Paternò Castello V Principe di Biscari trasferite poi al Museo Civico del Castello Ursino nel 1930. Il museo ospita oggi l’MF “Museum&Fashion” che unisce cultura e moda in un binomio originale e imperdibile.

Tra i visitatori celebri, si ricorda il Goethe, che lo visitò nel 1787 e ne celebrò la bellezza nel suo “Viaggio in Italia”. Anche gli inglesi ne apprezzarono lo stile e l’architettura. Durante la seconda Guerra Mondiale, infatti, gli occupanti volevano farne una postazione di difesa ma, non appena compresero i valore storico e architettonico dell’edificio,decisero di soggiornarvi.

Il palazzo è ancora oggi in gran parte abitato dai discendenti della famiglia Biscari, e i suoi saloni principali sono spesso usati per manifestazioni di carattere mondano e culturale.

Per i dettagli: https://www.cralteventi.it/module/commessa/?id=9730

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