09 Gennaio 2018

La Biblioteca Cralt di Bologna

di Umberto Cialoni
La nostra Biblioteca fa parte  della storia e costituisce un patrimonio sia dal punto di vista culturale che economico per tutti

La Nostra Biblioteca si può definire storica, le prime notizie risalgono alla fine degli anni ’20. Alcuni documenti aziendali riportano fotografie con mobili utilizzati per la biblioteca con la dicitura “La sala di riposo delle Telefoniste TIMO”.

I libri più vecchi sono infatti datati a partire dal 1929. Ne è conferma il nostro numero 1 (i libri sono numerati in progressione) “La Divina Commedia – Dante Alighieri – Ulrico HOEPLI Editore Librario della Real Casa, Milano”.

I numeri seguenti datati 1930 sono di scrittori classici come ad esempio Balzac, Dumas, Fogazzaro e altri.

Potremmo citarne tanti altri di questa epoca, ma preferiamo non dilungarci nell’elencazione sottileneandone il maggior valore economico acquisito con gli anni.

In questi libri notiamo diciture antiche tipo:

PROPRIETA’ LETTERARIA RISERVATA
DIRITTI DI RIPRODUZIONE E TRADUZIONE SONO RISERVATI PER TUTTI I PAESI, COMPRESI I REGNI DI SVEZIA, NORVEGIA ED OLANDA

Il numero dei libri è aumentato sia per acquisti che per donazioni arrivando oggi a circa 7.000 volumi in buono stato nonostante le migliaia di prestiti e i vari traslochi dovuti a trasferimenti di sede.

Oltre ai libri sono presenti DVD che di fatto hanno soppiantato i VHS e CD prevalentemente di musica classica (regalati dai nostri iscritti al Gruppo).

Nella Biblioteca il Gruppo Speciale organizza annualmente la premiazione del Concorso Fotografico e Letterario (Prosa e Poesia) con un’ampia partecipazione di Soci.

La sede attuale soddisfa ampiamente sia il requisito di spazio sia quello logistico essendo nella zona centrale della città.

Due volte la settimana sono presenti volontari: il lunedì pomeriggio e il giovedì mattina in coincidenza con l’apertura ASSILT per gli iscritti che beneficiano contemporaneamente di due servizi.

Non dimentichiamo che la Biblioteca fa parte  della storia dell’Azienda, sia delle Organizzazioni Sindacali e dei Lavoratori che tutti insieme l’hanno fatta vivere e crescere fino ad oggi, costituendo un patrimonio sia dal punto di vista culturale che economico.

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