20 Febbraio 2016

Van Gogh

di Redazione Cralt Magazine
La sua biografia si svolge parallela alla sua arte 
Vincent Van Gogh (1853-1890) è stato un pittore olandese di grandissimo impatto, influenzò profondamente l'arte del XX secolo. Fu profondamente legato ai suoi tempi ma si portò addosso delle caratteristiche molto precise che ne fanno un'artista unico nel panorama dei pittori a cavallo fra la fine del '800 e '900. Il periodo iniziale della sua pittura culmina nella tela «I mangiatori di patate», dipinta nel 1885. L’anno successivo si trasferì a Parigi, dove il fratello si era recato per lavoro. Qui conobbe la grande pittura degli impressionisti, ricavandone notevoli stimoli. Rinnovò infatti il suo stile, acquisendo maggior sensibilità per i colori e per la stesura a tratteggio. Rimase due anni a Parigi, fino al 1888. Si trasferì ad Arles, nel sud della Francia. Dopo qualche mese lo raggiunse Paul Gauguin ed insieme i due iniziarono un sodalizio artistico intenso che però si interruppe poco dopo per la partenza di Gauguin.
 
Molto significative del suo modo di dipingere il mondo sono le parole che lui stesso rivolse a Gauguin quando lo aspettava: «ho fatto, sempre come decorazione, un quadro della mia camera da letto, con i mobili in legno bianco, come sapete. Ebbene, mi ha molto divertito fare questo interno senza niente, di una semplicità alla Seurat; a tinte piatte, ma date grossolanamente senza sciogliere il colore; i muri lilla pallido; il pavimento di un rosso qua e là rotto e sfumato; le sedie e il letto giallo cromo; i guanciali e le lenzuola verde limone molto pallido; la coperta rosso sangue, il tavolo da toilette arancione; la catinella blu; la finestra verde. Avrei voluto esprimere il riposo assoluto attraverso tutti questi toni così diversi e tra i quali non vi è che una piccola nota di bianco nello specchio incorniciato di nero, per mettere anche là dentro la quarta coppia di complementari»
 
Van Gogh nell’immaginario collettivo rappresenta l’artista moderno per eccellenza. Il pittore maledetto che identifica completamente la sua arte con la sua vita, vivendo l’una e l’altra con profonda drammaticità. L’artista che muore solo e disperato, per essere glorificato solo dopo la morte. Per giungere a quella fama a cui, i grandi, arrivano solo nella riscoperta postuma. E' un periodo, la fine dell’Ottocento, che vede la maggior parte degli artisti vivere una simile condizione di emarginazione ed angoscia: pittori come Toulouse-Lautrec o poeti come Rimbaud finiscono la loro vita dopo i trent’anni, corrosi dall’alcol e da una vita dissipata.
 
La sua biografia si svolge parallela alla sua arte. Nasce figlio di un pastore protestante, decise per la vocazione teologica. Divenne predicatore, vivendo soprattutto in villaggi di minatori. Qui, prese talmente a cuore le sorti dei lavoratori, anche in occasione di scioperi, da essere considerato dalle gerarchie ecclesiastiche socialmente pericoloso. Fu quindi licenziato. Crebbe la sua crisi interiore che lo portò a vivere una vita sempre più tormentata. In questo periodo, era il 1880 e Van Gogh aveva solo 27 anni, iniziò a dipingere. La sua attività di pittore è durata solo dieci anni, essendo egli morto a 37 anni nel 1890.
 
Sono stati dieci anni segnati da profondi tormenti, con crisi intense intervallate da momenti di serena euforia. Si innamorò di una prostituta, Sien, e nel 1882 andò a vivere con lei. L’anno dopo, convinto dal fratello, lasciò Sien e si trasferì nel nord dell’Olanda. Intanto sviluppava un intenso legame con il fratello Theo, che molto lo sostenne nella sua attività artistica anche da un punto di vista economico. Nei dieci anni che ha fatto il pittore Van Gogh è riuscito solo una volta a vendere un suo quadro.
 
La partenza di Gauguin procurò una nuova crisi a Van Gogh che si tagliò il lobo di un orecchio. Iniziarono, quindi, i ricoveri in ospedale, sempre più tra depressione e brevi momenti di felicità. Il 27 luglio del 1890 si sparò al cuore. Dopo due giorni morì.
 
L’attività di Van Gogh è stata breve ma intensa. I suoi quadri più famosi furono realizzati nel breve giro di quattro o cinque anni. Egli, tuttavia, in vita non ebbe alcun riconoscimento o apprezzamento per la sua attività di pittore. Solo una volta era apparso un articolo su di lui. Dopo la sua morte, iniziò la sua riscoperta, fino a farne uno degli artisti più famosi di tutti i tempi.
 
Promossa dal Comune di Verona e con il supporto della Fondazione Arena, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Kröller Müller Museum a Palazzo della Gran Guardia ed è aperta al pubblico dal 28 ottobre 2015 al 13 marzo 2016.
 
Il Post-impressionismo in Europa vedrà esposti 70 incredibili capolavori. “Senza nemmeno accorgersene, Van Gogh rovescia le regole tradizionali della pittura per conferirle una nuova energia. Lo testimonia in mostra un gruppo di opere di artisti francesi, belgi e olandesi, chiaramente influenzati dalle pennellate accese dell’olandese”.