30 Luglio 2016

Troina “Civitas Vetustissima”

di Giovanni Corsaro
Troina è uno spaccato significativo di quella che è stata la grande storia della Sicilia

Troina, a partire dalle sue origini e fino ad arrivare alla seconda guerra  mondiale, è uno spaccato  alquanto significativo di quella che è stata la grande storia della Sicilia.

I primi abitanti risalgono alla preistoria ( si suppone intorno al III°-II° millennio a.C) cui seguì la colonizzazione greca, che formò un primo un nucleo abitativo che si ingrandì progressivamente e sebbene alcuni studiosi sostengano che il nome originario fosse  Imakera ( la città che coniava le monete) la maggior parte dei studiosi propende per  il nome di Engyon ( tempio dedicato al culto delle Dee Madri) ed in particolare Diodoro Siculo sosteneva che quest’ ultima sia stata edificata dai Cretesi dopo la morte di Minosse. La città fù al centro di varie battaglie con alterne fortune, che la portarono sotto il dominio dei Romani con un importante presidio militare e successivamente dei Bizantini e poi degli Arabi, da qui il nome Drakinai.

Il periodo di maggiore splendore  è quello normanno (1061), infatti Il Conte Ruggero la fece prima capitale del Regno e prima sede vescovile della Sicilia dopo la cacciata dei Saraceni. Il Papa Urbano II venne nel 1088 a chiedere aiuto militare ai Normanni e riconoscente diede loro la facoltà di nominare vescovi ed istituire diocesi; successivamente passò dagli Angioni agli Aragonesi, diventando un florido borgo medievale, da qui il riconoscimento di Civitas Vetustissima.

Nel XVIII secolo vi erano diverse ville e  palazzi nobiliari, simbolo di un’elitè politico religiosa, con le nuove leggi del regno d’Italia e l’acquisto delle terre della borghesia locale vi furono dei malcontenti dei contadini che  così come avvenuto in precedenza in altre vicine località, quali i motti di Bronte descritti nelle novelle del V erga, ebbero un tragico epilogo.

I violenti scontri, avvenuti nell’agosto 1943, tra le truppe tedesche asserragliatisi e quelle americane che cercavano di conquistare la cittadina produssero oltre 100 morti e varie devastazioni ben fotografate dal famoso fotoreporter di guerra Robert Capa.

Troina, con i suoi 10000 abitanti, è stata da sempre un importante punto di collegamento tra la Sicilia Occidentale e quella Orientale, sita a 1120 metri d’altezza  nella zona meridionale del Parco dei Nebrodi.

Il territorio in gran parte incontaminato si estende per 4200 ettari dentro il parco suddetto ed ereditato tramite il Conte Ruggero, attualmente è gestito dall’Azienda Speciale Silvo Pastorale

La diga di Ancipa risalente agli anni ‘50, sita nella zona settentrionale di questa territorio ( a otto chilometri dal centro abitato), è il più grande invaso della Sicilia e forma il lago Sartori, i cui colori a tinte forti e contrastanti sono avvolti in un variegato paesaggio boschivo.

La tradizione culinaria locale risente sia delle varie dominazioni che della varietà del territorio e delle condizioni climatiche, tra i vari prodotti  citiamo i “nfascitieddi” dolce tipico con vino cotto di ficodindia e soprattutto   la “ Vastedda  cu  Sammuccu”, impasto di farina di grano duro, uova, farcito con tuma
(formaggio fresco), salame e  fiori di sambuco, che fà parte sia della Comunità del cibo di Terra Madre di Slow Food che dell’elenco nazionale dei” Prodotti Tradizionali” del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari.

                                               

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