24 Maggio 2016

Trekking per vivere il cuore della verde Umbria

di Redazione Cralt Magazine
Quattro passi tra storia e natura per vivere luoghi incantevoli e percorsi invitanti, muovendosi per il piacere di sentirsi tonici scaricando le tensioni quotidiane

Nei pressi di Roviglieto, sulle pendici di Monte Cologna, sorge il santuario terapeutico di Sant’Angelo de gructis, eretto nel XI secolo dai Conti di Uppello in una profonda e ampia grotta naturale, sul modello del più celebre santuario longobardo di San Michele Arcangelo nel Gargano.

Fra i secoli XIII e XIV lo juspatronato passò ereditariamente ai Conti di Turri, la cui rocca è ancora visibile sopra il villaggio di Scandolaro, alle pendici del Colle del Conte. Nel 1870 il santuario è stato acquistato dalla famiglia Federici di Scandolaro che lo possiede tuttora. Il luogo di culto fu abbandonato, in un'epoca imprecisata, dagli stessi abitanti di Roviglieto che rivolsero le loro attenzioni al santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia a cui era stato attribuito il miracolo della resurrezione di un bambino.

Nel 1842, come attesta una lapide apposta sulla facciata della chiesa, la casuale scoperta della grotta, resa nel frattempo inaccessibile dall'ostruzione dell'ingresso, fu ritenuta un fatto prodigioso e si verificò un'immediata ripresa del culto verso questo luogo che, perso per il lungo oblio anche il titolo originario, venne dedicato alla Madonna delle Grotte o del Riparo, dopo il ritrovamento sotto la scialbatura dell'immagine della Madonna della Misericordia. Il complesso è costituito da una piccola chiesa, ristrutturata nel secolo XIX, e da un'ampia grotta naturale a cui si accede scendendo da una scala scavata nella roccia. Nella parete sinistra della cavità, che assume verso il fondo una forma elissoidale, c'è l'altare che orna l'affresco della Madonna del Riparo, con a fianco la statua lignea di San Michele Arcangelo, protetto da un tettino di lamiera, sostenuto da colonne.

In una ramificazione della grotta è stata ricavata l'abitazione per il romito che custodiva il luogo dopo il suo ritrovamento. Questa “passeggiata” è un prezioso strumento per conoscere un territorio caratteristico, centrale dell'Umbria, che può dare emozioni nel contatto con la natura in tutte le stagioni; un invito ad avvicinarsi alla natura con amore ad incontrare la fauna e la flora di questi monti sereni ed invitanti, ma che esigono attenzioni e massimo rispetto.

Anche i piccoli fiori invitano allo stupore e all'ammirazione, tutto questo diventa un pressante invito a partecipare e a camminare, ad ammirare questi monti, per respirare, per disintossicarci dai veleni quotidiani e tornare a casa rinnovati nel corpo e nello spirito.