26 Marzo 2022

“Sorgono” Santuario di San Mauro e i suoi Menhir di Birù e Concas

di Redazione Cralt Magazine

Trovare le parole per descrivere le attivita sul terriotorio della Sardegna risulta sempre abbastanza difficile perché ci ritroviamo ad imbatterci in tradizioni non solo millenarie ma che hanno caratteristiche antropologiche tutte perculiari e particolari.

Questo fa si che ogni attività non risulta mai banale e che ogni volta che si riesce a scoprire e proporre la scoperta e la conoscenza di un luogo nuovo ci sembra di aver colto una nuova chiave che ci apre mondi sconosciuti e tutti da esplorare.

Il santuario di San Mauro di Sorgono fu costruito dai monaci Benedettini intorno al 1120, sulle rovine di una chiesa preesistente in cima a una collina che domina il territorio circostante.

Alla fine del Quattrocento iniziarono nuovi lavori di ampliamento, che durarono sino alla fine del Cinquecento. Di grande rilievo soprattutto il rosone (due metri di raggio) e il più grande dell’isola.

Accanto alla chiesetta è possibile ammirare i “muristènes”, che in passato accoglievano i novenanti e oggi sono sfruttati quali punti di ristoro per i tanti pellegrini e turisti che visitano il santuario, e non solo in occasione della Sagra dedicata al Santo durante la prima settimana di Giugno.

A pochi passi dal santuario di San Mauro troviamo il sito archeologico di Biru ‘e Concas, situato in un particolare punto strategico del centro della Sardegna. Il luogo è infatti un punto di incontro tra le antiche comunità pastorali delle montagne barbaricine e quelle più a vocazione agricola della pianura dell'oristanese.

Il complesso archeologico è caratterizzato dalla presenza su tutta la collina di un gran numero di menhir (grandi pietre in granito con forma allungata), tra i quali si trovano dei menhir aniconici (privi di immagini scolpite) e protoantropomorfi (con una faccia piana), un monolite antropomorfo (con tratti umani abbozzati) e una statua-menhir armata.


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