07 Settembre 2021

Paganesimo e mondo cristiano a confronto

di Redazione Cralt Magazine
L’area del teatro Marcello, l’area del Portico di Ottavia e la Chiesa di S. Maria in Campitelli

Roma caput mundi recita il vecchio adagio e non è retorica usarlo, in maniera traslata, per dire che a Roma possiamo trovare davvero di tutto. Storia, civiltà, cultura che viene dal passato ma che non è nel passato perché questa è una città che propone ancora oggi cose millenarie come più moderne di quelle contemporanee.

Per questo vale la pena visitarla passo dopo passo e accorgersi di ogni angolo, ogni capitello, ogni anfratto che potrebbe all'apparenza essere come il più insignificante come un piccolo tesoro che si presenta ai nostri occhi.

Il Cralt ha fatto delle visite guidate in città un proprio fiore all'occhiello proprio per questo, per agevolare la conoscenza del territorio nel quale viviamo tutti i giorni e che diamo per scontato mentre lo conosciamo solo all' 1 %. 

Ecco, quindi, la proposta di una una passeggiata che comincerà dall’area archeologica del teatro di Marcello, progettato da Cesare e realizzato da Augusto nell’11 a.c. in ricordo dell’amato nipote Marcello. Il teatro, come vedremo, sorse in un’area di templi antichissimi dei quali restano ancora i resti del tempio di Bellona e le tre imponenti colonne del tempio di Apollo Sosiano.

Procederemo  poi per un tratto del portico di Ottavia dove avremo modo di ammirare l’appena restaurato frontone con l’iscrizione commemorativa del restauro dell’area avvenuto all’epoca di Settimio Severo. Alle spalle del frontone erano i due templi di Giunone regina e Giove Statore, area oggi in parte occupata dalla Chiesa di S.Angelo in Peschiera.

Da qui raggiungeremo la chiesa di S. Maria in Campitelli uno dei più antichi Santuari mariani di Roma. Costruita su un’antica chiesa dedicata a Maria dall’Architetto Carlo Rainaldi  per volontà di papa Alessandro VII dopo la pestilenza del 1656 è considerata da sempre portatrice in questa area “pagana e ebraica” del messaggio cristiano con la sua icona miracolosa (riproduzione del XII sec di una immagine molto più antica) icona che ha protetto secondo la tradizione la comunità da pestilenze e distruzioni.


Gli approfondimenti per chi fosse interessato còliccando qui 

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