28 Febbraio 2016

Non Solo Calcio

di Redazione Cralt Magazine
L’attività sportiva è importante sia per tenersi in forma che per scaricare le tensioni 
Gli italiani sono un popolo che ama il calcio, del resto si sa che siamo un popolo di santi, eroi, navigatori, e allenatori di calcio; ma c’è da dire che ormai molti amano anche altre discipline: dalle moto del GP alle auto della F1 ma anche Basket, Volley e persino il Curling.
Popolo specialmente da divano e scrivania, si preferisce molto cimentarci in alchimie tattiche e invenzioni tecniche ma tutto cambia quando si tratta di immedesimarsi nella tenzone agonistica o anche pratica dilettantistica o, peggio ancora, quando si tratta di decidere per i figli quale attività sia migliore. C’è chi non va oltre il calcetto e chi si spinge fino alle arti marziali; ma quali sono le ragioni alla base delle quali un genitore dovrebbe effettuare scelte che saranno importanti nello sviluppo del proprio figlio?

L’età giusta per iniziare un’attività sportiva è intorno ai 6 anni, innanzitutto è consigliato parlare con il bambino e vedere se ha un interesse particolare, magari nato dalla televisione o parlando con un compagno, lo aiuterà ad iniziare con passione il nuovo sport. Valutare le sue abilità: se non ha mai avuto il richiamo nel giocare con la palla e quando gli altri bambini giocano a calcio in cortile lui preferisce fare le costruzioni, magari il calcio non è il suo sport.
Inoltre è importante chiedere consiglio al pediatra o all’insegnante di scienze motorie a scuola, può essere che il bambino trovi difficoltà nella corsa o nel fare le capriole, in tal caso le arti marziali possono servire a sviluppare la sua coordinazione.
Recenti studi mostrano come il nuoto e le arti marziali siano le discipline più complete ed indicate per la crescita dei bambini, di fatto è fondamentale far praticare loro un’attività che piace, per non far diventare gli allenamenti una zavorra invece che uno svago.
L’attività sportiva, infatti, è importante sia per tenersi in forma che per scaricare le tensioni che i bambini accumulano durante la giornata. Purtroppo le due ore di lezione in palestra a scuola non sono sufficienti.

Il potere educativo dello sport è fenomenale e perciò è importante responsabilizzare il bambino, ci saranno dei momenti difficili o meno entusiasmanti ma cambiargli squadra o attività sportiva in ogni occasione che lo chiede è controproducente e diseducativo.