Gli italiani sono un popolo che ama il calcio, del resto si sa che siamo un popolo di santi, eroi, navigatori, e allenatori di calcio; ma c’è da dire che ormai molti amano anche altre discipline: dalle moto del GP alle auto della F1 ma anche Basket, Volley e persino il Curling.
Popolo specialmente da divano e scrivania, si preferisce molto cimentarci in alchimie tattiche e invenzioni tecniche ma tutto cambia quando si tratta di immedesimarsi nella tenzone agonistica o anche pratica dilettantistica o, peggio ancora, quando si tratta di decidere per i figli quale attività sia migliore. C’è chi non va oltre il calcetto e chi si spinge fino alle arti marziali; ma quali sono le ragioni alla base delle quali un genitore dovrebbe effettuare scelte che saranno importanti nello sviluppo del proprio figlio?
L’età giusta per iniziare un’attività sportiva è intorno ai 6 anni, innanzitutto è consigliato parlare con il bambino e vedere se ha un interesse particolare, magari nato dalla televisione o parlando con un compagno, lo aiuterà ad iniziare con passione il nuovo sport. Valutare le sue abilità: se non ha mai avuto il richiamo nel giocare con la palla e quando gli altri bambini giocano a calcio in cortile lui preferisce fare le costruzioni, magari il calcio non è il suo sport.
Inoltre è importante chiedere consiglio al pediatra o all’insegnante di scienze motorie a scuola, può essere che il bambino trovi difficoltà nella corsa o nel fare le capriole, in tal caso le arti marziali possono servire a sviluppare la sua coordinazione.
Recenti studi mostrano come il nuoto e le arti marziali siano le discipline più complete ed indicate per la crescita dei bambini, di fatto è fondamentale far praticare loro un’attività che piace, per non far diventare gli allenamenti una zavorra invece che uno svago.
L’attività sportiva, infatti, è importante sia per tenersi in forma che per scaricare le tensioni che i bambini accumulano durante la giornata. Purtroppo le due ore di lezione in palestra a scuola non sono sufficienti.
Il potere educativo dello sport è fenomenale e perciò è importante responsabilizzare il bambino, ci saranno dei momenti difficili o meno entusiasmanti ma cambiargli squadra o attività sportiva in ogni occasione che lo chiede è controproducente e diseducativo.