Arrivi al Muse, il museo della scienza di Trento, e resti stupito da questa incredibile architettura realizzata su uno specchio d’acqua e firmata da Renzo Piano. Innanzitutto non è un museo classico, un luogo, per intenderci, dove il visitatore sfila davanti a reperti in vetrina.
Lo studio Renzo Piano Building Workshop ha applicato il concetto di “zero gravity”: l’allestimento prevede degli oggetti esposti sospesi con cavi sottili; l’effetto è scenografico: tavoli, ripiani, pannelli, monitor e foto, alternati a rettili volanti di ogni genere, sono agganciati al soffitto o al pavimento con tiranti d’acciaio e sembrano fluttuare nell’aria.
Questo allestimento, chiamato il “Grande vuoto”, unisce i sei piani connettendo il lucernario al piano interrato (dove si trovano i dinosauri). Ed è anche arricchito da effetti sonori. Quindi preparatevi a stupirvi: tante sono le cose che potrete scoprire strada facendo al suo interno.
Queste 6 non dovete assolutamente perderle:
- Al quarto piano trovate il grande tunnel “Esperienza glaciale”: uno spazio di multivisione lungo 10 metri all’interno del quale il visitatore si troverà a vivere l’esperienza del volo sopra le Alpi, vivrà l’esperienza delle discese mozzafiato lungo pareti estreme e proverà quella terribile delle valanghe. Questo grazie ai filmati a 360° che ricreeranno queste situazioni, arricchite da effetti dolby surround.
- Vicino al tunnel, sempre al quarto piano, troverete un ponte attrezzato: un percorso di alta montagna con roccia e ghiaccio vero; un’esperienza da brivido che coinvolge tutti i sensi, dato che la prospettiva è libera sui 5 piani sottostanti.
- Al terzo piano, il Labirinto della biodiversità, dedicato al bosco, darà modo al visitatore di affacciarsi su diversi panorami alpini per toccare con mano i diversi eco-sistemi che li caratterizzano. Accanto, la Discovery Room, accoglierà gli ospiti più piccoli (4/8 anni): uno spazio attrezzato che li aiuterà a scoprire il mondo naturale attraverso tutti i sensi.
- Al primo piano, la Time machine: una grotta multimediale. All’interno le scene di vita preistorica saranno rappresentate sia sulle pareti che sugli schermi posti al centro: qui, illuminato da un suggestivo fuoco, viene ricreato un rito sciamanico ambientato nel sito preistorico di Riparo Dalmeri (santuario della preistoria alpina risalente a circa tredici mila anni fa).
- E sempre al primo piano vi consigliamo un passaggio al FabLab (fabrication laboratory): una piccola officina aperta al pubblico che offre strumenti per la “personal - digital fabrication” quali stampanti 3D, laser cutter, plotter vinilici, una batteria di processori Arduino. E si potrà produrre di tutto: dai giocattoli ai prodotti alimentari, dai mobili agli strumenti musicali.
- Al piano 0, per chi ha bambini da 0 a 5 anni, consigliamo una visita allo spazio Maxi Ooh! che si anima in presenza dei piccoli ospiti e interagisce con loro (ed è divertente anche per gli adulti che li accompagnano).