22 Ottobre 2019

Leonardo al Castello Sforzesco e la Pietà Rondanini

di Redazione Cralt Magazine
Il 30 novembre e il 1 dicembre con il Cralt Lombardia al Casrtello Sforzesco di Milano per una visita strabiliante

La visita alla Sala delle Asse di Leonardo da Vinci e alla  Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti non sono delle esperienze da tutti i giorni.

Le emozioni che riescono a trasmettere sono fuori dal comune e l'arricchimento spiriturale e culturale che riusciranno a darvi sarà senza pari.

La Sala delle Asse

Eccezionale testimonianza della presenza di Leonardo da Vinci (1452-1519) alla corte sforzesca, la Sala delle Asse è l’ambiente più illustre del Castello. Collocata al piano terra della torre angolare posta a nord-est, la Falconiera, la sala deve il suo nome al rivestimento ligneo che  in età sforzesca si utilizzava per rendere alcuni ambienti meno freddi e più confortevoli. Ornata di affreschi a motivi araldici per Galeazzo Maria Sforza, la sala ha ricevuto sotto Ludovico il Moro la celebre decorazione leonardesca, nel 1498. Se alcune missive tra il Moro e il grande artista permettevano di conoscere l’esistenza di una decorazione di Leonardo, i secoli bui vissuti dal Castello sotto le dominazioni straniere sembravano aver nascosto per sempre il ciclo dipinto. Si deve alle ricerche dell'architetto Luca Beltrami e soprattutto dello storico tedesco Paul Müller-Valde il rinvenimento nel 1893 di significative tracce di pittura nella volta, cui seguì un ampio restauro compiuto da Ernesto Rusca nel 1902, che reinterpretò la decorazione quattrocentesca ricreando un insieme a colori straordinariamente vivaci. Le tracce di monocromo scoperte sulle pareti, invece, attribuite erroneamente all'epoca spagnola, furono nascoste dall'allestimento di quegli anni. Negli anni Cinquanta del Novecento il colore della volta venne attenuato, senza però cancellare gli interventi dei primi del secolo, mentre i frammenti a monocromo con radici e rocce sulle pareti nord e nord-est della sala furono attribuiti alla mano di Leonardo e lasciati visibili nell'allestimento dello studio BBPR. Dal 2013 la Sala delle Asse è oggetto di un nuovo restauro, che ha rivelato nuovi frammenti a monocromo sulle pareti.

La Pietà Rondanini

Ultima opera, non finita, di Michelangelo Buonarroti (1475-1564), la Pietà Rondanini è testamento e meditazione del vecchio artista sulla morte e la salvezza dell’anima. In quest’opera lo scultore rinuncia alla perfezione del corpo e alla sua eroica bellezza, trasformando il Cristo morto in emblema di sofferenza. La posizione dei corpi di Maria e Gesù ad altezze diverse sembra suggerire l’intrecciarsi di più momenti della vicenda di Cristo: deposizione dalla Croce, seppellimento, addirittura Resurrezione, nel dissolvimento del corpo del Figlio nell’abbraccio materno. Lasciata incompiuta per la morte di Michelangelo, la Pietà è testimonianza degli ultimi anni del genio. Dal 2 maggio 2015 si può vedere la Pietà nel nuovo museo, allestito nell'antico Ospedale Spagnolo nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco.


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