30 Ottobre 2025

La mostra “Manin – Confini da Gauguin a Hopper”

di Redazione Cralt Magazine
L’arte come soglia tra mondi

La nuova mostra “Manin – Confini da Gauguin a Hopper” rappresenta uno degli appuntamenti più affascinanti della stagione artistica. Ospitata negli spazi eleganti della Fondazione Manin, l’esposizione invita il visitatore a esplorare il concetto di confine non come barriera, ma come luogo di passaggio, di trasformazione e di dialogo tra culture e sensibilità.
Un percorso che attraversa il tempo e le emozioni, dal simbolismo di Paul Gauguin alla modernità introspettiva di Edward Hopper, passando per i grandi interpreti dell’Impressionismo e delle avanguardie europee.

Dai mari del Sud alle città silenziose

Il viaggio proposto dalla mostra è un itinerario ideale tra i diversi confini dell’animo umano. Con Gauguin, pittore dell’esotismo e della ricerca spirituale, si parte alla scoperta dei colori del Pacifico e della tensione verso l’altrove: i suoi dipinti vibrano di libertà e mistero, di mondi sospesi tra sogno e realtà.
Con Hopper, invece, il confine diventa interiore: finestre chiuse, strade deserte e solitudini urbane raccontano il limite tra presenza e assenza, luce e ombra, silenzio e parola. In mezzo, scorrono i colori di Monet, le forme dinamiche di Kandinsky, la malinconia poetica di Modigliani, le visioni metafisiche di De Chirico

Il tema del confine: un filo che unisce

La mostra non si limita a esporre capolavori, ma costruisce un racconto coerente e profondo: quello dell’arte come strumento per oltrepassare barriere geografiche e interiori.
Le sale si susseguono come capitoli di un libro visivo, dove ogni artista interpreta il concetto di limite a suo modo — chi con la luce, chi con il colore, chi con la forma.
Il confine può essere fisico, come quello tra Europa e Oceania, ma anche esistenziale: la soglia che separa la realtà dal sogno, la memoria dal presente, l’individuo dalla collettività.

Un allestimento che diventa esperienza

L’esposizione si distingue anche per un allestimento immersivo e contemporaneo, che accompagna il visitatore attraverso luci, proiezioni e suoni discreti. Ogni sala è concepita per far dialogare le opere tra loro, permettendo di percepire continuità e contrasti.
Il risultato è un’esperienza sensoriale che invita alla riflessione e alla contemplazione, trasformando la visita in un viaggio dentro l’immaginazione artistica di due secoli.

Arte, emozione e bellezza senza confini

“Manin – Confini da Gauguin a Hopper” è molto più di una mostra: è un percorso di scoperta, un invito a superare i limiti visibili e invisibili che ci circondano.
Ogni quadro, ogni pennellata diventa una soglia da attraversare per guardare oltre: verso nuovi orizzonti, verso l’altro, verso sé stessi.

Un’occasione da non perdere

Per chi ama l’arte e la riflessione interiore, questa mostra è un viaggio imperdibile tra epoche e sensibilità.
Dal sogno di Gauguin alla malinconia di Hopper, l’arte ci ricorda che i confini più importanti non sono quelli geografici, ma quelli dell’anima.

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Foto:https://www.turismofvg.it/proxyvfs.axd/main,image/r287458?v=414461&ext=.jpg 

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