26 Febbraio 2016

Internet of Things: la smart home

di Redazione Cralt Magazine
Le applicazioni più desiderate sono quelle che portano benefici tangibili, come quelle per la sicurezza
Quasi il 50% dei comuni italiani con oltre 40.000 abitanti ha avviato negli ultimi 3 anni almeno un progetto Smart City basato su tecnologie Internet of Things e il 75% ha visto la presenza di iniziative per il 2015. Con l’eccezione di alcune applicazioni per il monitoraggio del traffico, però, i progetti sono rimasti in fase sperimentale e sfruttano poco le possibili sinergie del paradigma dell’Internet delle Cose.
La “casa intelligente” al centro dell’Internet of Things
Cresce molto l’attenzione dei consumatori e la Smart Home si propone sempre più come il centro del nuovo ecosistema Internet of Things, grazie al ruolo della casa nella vita delle persone, al valore di nuovi prodotti e servizi, al fatto di essere interfaccia verso altre applicazioni.
Nell’ultimo triennio sono cresciute del 40% le startup che offrono soluzioni per la Smart Home. Si registra l’entrata nel mercato di numerose aziende con un’ampia base di clienti consumer che in molti casi hanno acquisito startup. L’interesse dei consumatori italiani verso soluzioni per la casa connessa inizia a essere diffuso.
Le applicazioni più desiderate sono quelle che portano benefici tangibili, come quelle per la sicurezza, che interessano al 47% dei proprietari, o per il risparmio energetico: il 46% è interessato a soluzioni per la gestione del riscaldamento, il 33% per il monitoraggio consumi energetici e il 31% per la gestione da remoto degli elettrodomestici.
L’interfaccia preferita dagli utenti è l’App (69%), a dimostrazione di come smartphone e tablet abbiano un ruolo chiave nell’avvicinare il consumatore alla tecnologia. Sono importanti inoltre le potenziali sinergie con il mondo dei Wearable: il 41% dei proprietari vorrebbe in futuro poter monitorare e gestire gli oggetti intelligenti presenti in casa tramite dispositivi indossabili.
Per i consumatori la chiave di volta è l’interoperabilità tra dispositivi di produttori diversi il 65% degli utenti preferirebbero gestire in modo integrato gli oggetti intelligenti per la Smart Home rispetto a interagire singolarmente con ciascuno di essi.  Nel prossimo futuro la competizione in ambito Smart Home si giocherà sulla capacità di offrire servizi di valore. È emblematico, seppure ancora agli esordi, il caso delle assicurazioni, in cui le soluzioni proposte sfruttano oggetti connessi all’interno dell’abitazione per offrire servizi di assistenza 24 ore su 24 in caso di eventi avversi a fronte di un risparmio sulla polizza.
Cresce, dunque, in maniera esponenziale sempre più l’attenzione dei consumatori per la casa intelligente specie se si pensa che sono 8 milioni gli oggetti interconnessi in Italia tramite rete cellulare (+33%) e il valore di mercato tocca 1,15 miliardi di euro (+28%). Se si aggiungono, poi, 400 milioni di euro del mercato basato su oggetti connessi con altre tecnologie allora si ha l’esatta percezione non solo in termini d’incremento tecnologico ma di mercato in espansione che l’ Internet of Thing porta con se.