01 Settembre 2021

Il vulcano di Roccamonfina tra arte storia e natura

di Redazione Cralt Magazine
Una passeggiata senza pari in un habitat davvero unico che attraversa uno dei tanti vulcani campani

Quando si parla di vulcani in Campania è ovvio che il pensiero vada subito a sua maestà il Vesuvio  "O gigante da muntagna" ma bisogna sfatare questo luogo comune e dire che in questa terra parecchie sono le aree vulcaniche: dai Campi Flegrei a Roccamonfina. 

Un territorio vastissimo e ogni angolo con le sue peculiarità. Il vulcano di Roccamonfina nacque come stratovulcano nella depressione tettonica del Garigliano.

"Attualmente il vulcano si presenta come un grande cono (circa 25 km di circonferenza alla base) isolato tra i monti Aurunci, la piana e la valle del fiume Garigliano, il massiccio del monte Massico e il monte Maggiore e il Monte Cesima. La caldera centrale presenta un diametro di quasi 6 km ed è parzialmente occupata dai monti Santa Croce e Lattani, separati dal suo perimetro da un solco anulare parzialmente riempito dalle eruzioni successive. L'antica attività vulcanica, cessata circa 50.000 anni fa, prosegue solo con movimenti sismici e sorgenti termali di acque oligominerali"

Un posto unico che ci permette di potervi offrire una sorprendente passeggiata nell’orto della Regina, lungo un breve sentiero adatto a tutti tra boschi secolari di castagni, un’oasi di tranquillità che offre ai visitatori scenari indimenticabili, dal litorale domitio sino a Gaeta.

La larga base del vulcano, la caldera, l’alta valle quasi circolare dentro la quale, verso mezzogiorno, è posto l’abitato di Roccamonfina, ed il cono di Monte S. Croce a mt.1005 sono elementi strutturanti di un paesaggio incantevole, il cui panorama apprezzeremo anche dal Santuario della Madonna dai Lattani, del quale scopriremo la bellezza e la storia.

L'appuntamento è per domenica 12 settembre e tutte le notizie utili per chi è interessato si trovano qui: 
https://www.cralteventi.it/module/commessa/?id=10337 

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