14 Febbraio 2022

Il Cralt va oltre i Gruppi d'Interesse

di Gianni Tortoriello
In  questa intervista con il consigliere La Rocca affrontiamo la tematica di come si evolve l'esperienza dei Gruppi d'Interesse all'interno del Cralt

Vi abbiamo dato conto più volte nel corso di questi anni dell'azione del Cralt attraverso tutte le varie e sfaccettate attività che sono state sempre portate avanti a favore dei soci.

Organismi come i Gruppi d'intersse tematici che, svolgendo i propri compiti rispetto ai piani che si erano scelti, hanno dato vita a tante opportunità espressive sia in ambito aggregativo che sociale ora passano ad una fase di vita nuova.

Per capire cosa ha portato la delibera adottata in CdA in sede di bilancio di conclusione 2021 abbiamo deciso di farlo direttamente con il Consigliere Vincenzo La Rocca che ha sempre seguito da vicino la vita dei Gruppi d'Interesse

Consigliere La Rocca ci ricorda su quali basi erano nati i gruppi d'interesse?
Il circolo nasce con una mission, quella di incentivare la socializzazione tra i soci, e lo fa promuovendo iniziative riguardanti il tempo libero. I gruppi erano finalizzati ad aggregare gli interessi comuni dei partecipanti, sport, cultura, tempo libero, ecc., e rispetto a quelle tematiche coadiuvare i soci nell'organizzazione di momenti d'incontro e di aggregazione.

Cosa è successo nel tempo nell'ambito del Cralt, che è un organismo vivo che si adegua ai tempi che mutano?
Di sicuro nel tempo si è sempre più assuefatta la spinta aggregativa esercitata dai gruppi, e negli ultimi anni si è registrata una forte contrazione degli iscritti con sempre minore partecipazione alle attività. Certamente questo ha pesato negativamente sugli investimenti organizzativi e sull’impegno necessario per gestire questi mutati scenari.

Il Cralt, però, non disperde mai il patrimonio delle esperienze accumulate quindi si va verso che cosa ora?
L'esperienza propria dei Gruppi di Interesse non si disperderà, resterà patrimonio del Circolo e rappresenterà linfa per l’organizzazione delle tante attività destinate all’intero Collegio territoriale di appartenenza per soddisfare le attese di tutti soci, quelli che erano iscritti e partecipavano ai Gruppi, ma non solo.

Quindi, in realtà, cambia il mood realizzativo delle attività ma non l'idea aggregativa e propulsiva che l'azione dei soci da al Circolo?
Si, il Cralt è e rimane patrimonio dei soci. Tutto ciò che viene pensato e realizzato nel Circolo ha un'unica finalità: creare valore aggiunto per la crescita sociale e culturale dei soci attraverso un utilizzo ottimale del tempo libero che non dimentichi mai i valori. Le idee camminano sulle gambe degli uomini e noi tutti ci facciamo solo portatori di quanto i soci vogliono si realizzi.

Buona amministrazione significa non solo far quadrare i conti, cosa pleonastica potremmo dire, ma anche ottimizzare gli obiettivi ai mezzi a disposizione?
Certo, proprio questo è quello che facciamo ed ogni anno in sede di consuntivo esaminiamo le attività svolte proprio con questo metro che è l'unico a nostra disposizione per discernere su quali attività puntare poi per l'anno successivo. Ora siamo innanzi ad una prospettiva  che, finalmente, ci dovrebbe vedere fuori a breve dalle spire della pandemia e noi dobbiamo essere pronti a portare ai soci  un plafond d'iniziative interessanti ed invitanti. Abbiamo da sempre puntato sui livelli territoriali del nostro Circolo, siamo profondamente permeati da quel concetto di sussidarietà orizzontale e connubio tra organismi centrali il territorio, e se mi permette, i risultati sino ad oggi, sono sotto gli occhi di tutti, ci hanno dato ragione.