09 Luglio 2021

Esperienze rurali sui Monti Lattari, dai Casali di Vico Equense al Sentiero degli Dei

di Angela Di Micco
I trekking proposti non solo ci hanno permesso di immergerci nella natura, ma di ritrovare nuovamente quello spirito escursionistico da troppo tempo dormiente

Giallo.

Il colore dei girasoli, dell'estate, delle belle giornate all'aria aperta.

Ed è proprio dal Giallo, colore che nel contesto pandemico assume il significato di "speranza" che vogliamo partire.

Dopo un lungo periodo fatto di chiusure e riaperture ad intermittenza, il Cralt Campania-Calabria ha organizzato una serie di eventi per tenere fede al nostro lifestyle.

Quale luogo migliore per godere del padroneggiare del "giallo" delle ginestre se non un trekking sui Monti Lattari?

A tutti è noto il Sentiero degli Dei: la passeggiata in paradiso da Agerola e Nocelle.

 Ma ciò che forse non tutti sanno, è che coesistono altri piccoli percorsi che conducono ad esempio in delle oasi verdeggianti abitate già un centinaio di anni fa.

L'Associazione Viviquartiere che opera da tempo con il Cralt, ha nuovamente fatto centro.

I trekking proposti non solo ci hanno permesso di immergerci nella natura, ma di ritrovare nuovamente quello spirito escursionistico da troppo tempo dormiente.

A dire il vero ciò che ha reso queste passeggiate ancor più belle non è stato solo il poter riammirare le bellezze paesaggistiche della costiera, ma riscoprire la semplicità della vita e il duro lavoro che, chi abita quei luoghi deve affrontare quotidianamente.

Piccole realtà imprenditoriali con l'unico scopo di far riscoprire i sapori di una volta trasformando solo ciò che da loro viene coltivato, in prodotti da un sapore unico.

Come gli adulti anche i ragazzini sono coinvolti in questa "esperienza sensoriale". 

Durante una delle passeggiate, sostiamo brevemente in un caseificio dove due giovani autoctoni, raccontano la loro caparbia volontà di voler mantenere in vita la produzione di latticini secondo le tradizioni dei loro avi.

All'ingresso un ragazzetto di 11 anni intento a sistemare una parte dell'orto, ci racconta con dovizia di particolari i prodotti coltivati e le varie fasi di crescita.

 Il prendersi cura dell'orto in una qualsiasi domenica mattina, non disturba affatto i suoi sogni di undicenne anzi a suo dire, stare a contatto con la natura lo fa sentire libero.

Proseguiamo il nostro cammino lungo un sentiero che dal paese conduce... all'Oasi di Mario.

Un piccolo angolo di paradiso dove alcune mura di quasi cento anni fa, testimoniano la presenza di persone che hanno coltivato quella terra.

Ed è proprio qui che la nostra comitiva giunge attraverso quel sentiero di quasi quaranta minuti che nel passato è stato percorso ogni giorno.

Un'oasi verdeggiante attrezzato solo di una grande brace e di qualche posto a sedere per godere in pieno di quel silenzio che la natura offre ai nostri sensi.

Il desiderio di conoscenza di realtà similari conduce l'allegra compagnia da Antonio, il pastore degli Dei.

Accompagnati da una guida locale, attraversiamo una parte del sentiero che si estende lungo la catena montuosa dei Monti Lattari, che da Punta Campanella sovrasta la costiera amalfitana e sorrentina.

Il panorama che possiamo ammirare da lassù è incantevole. Capri ed i faraglioni facendo nel contempo tesoro dei dettagli floro paesaggistici che la nostra esperta guida ci concede.

Giungiamo finalmente ad un casale dove ci accoglie Antonio e le sue capre.

A strapiombo su uno dei sentieri più belli, Antonio alleva i suoi animali e coltiva i prodotti della terra per la delizia dei nostri palati.

La sua energia ed entusiasmo lo hanno reso orgoglioso del suo lavoro di pastore imparato dal padre.

“Non ho voluto lasciare questa terra anche se il lavoro di pastore è come una prigione incantata”.

Quotidianamente percorre parte del sentiero in groppa al suo asino. “Le capre vanno munte e l'orto coltivato e non puoi permetterti un giorno di riposo”.

Ma il sorriso contagioso che ci accoglie, e dopo aver assaporato il formaggio e gli ortaggi coltivati ci fanno capire la semplicità delle cose anche se devono essere guadagnate con estremo sacrificio.

“L’importante è rimanere in contatto con il lavoro che amo e con la terra dove sono cresciuto”.