24 Dicembre 2016

Emergency e CralT compagni di viaggio per i diritti umani

di Gianni Tortoriello
"Cralt è stato un grande compagno di viaggio, dedicando spazio, impegno e visibilità alle iniziative di Emergency e dei suoi volontari, consentendoci, anche quest’anno, di fare un altro pezzo di cammino sulla strada dei diritti e della solidarietà

Anche quest'anno il CralT ha deciso di vivere il Natale accompagnandosi ad un partner di notevole importanza ed impatto sociale Emergency. Per vivere appieno la fecondità di questa scelta abbiamo intervistato il Presidente di Emergency Cecilia Strada  che ci ha illustrato cos'è e che significato ha l'attività di questa organizzazione che da anni opera nelle più calde zone di guerra del mondo portando assistenza e curando le persone sul campo. Da qualche tempo, però, Emergency non è più solo nel mondo ma anche in Italia, in quella Italia dove la povertà e l'indigenza lanciano il loro grido di aiuto tutti i giorni ed Emergency è pronta ad accoglere queste richieste di aiuto e tendere la mano a chi ne ha bisogno. L'iniziativa che ha visto, già da qualche anno il CralT al fianco di Emergency ha il significato di quanto si può fare per la gente anche con semplici iniziative e sinergie spontanee.

Presidente, quali sono i principi che informano il lavoro di Emergency?

Emergency è un’organizzazione non governativa fondata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime di guerra, delle mine antiuomo e della povertà, senza discriminazioni politiche, ideologiche o religiose. Il nostro lavoro si basa sulla convinzione che tutti gli esseri umani siano uguali e che abbiano gli stessi diritti: per questo cerchiamo sempre di raggiungere le fasce più deboli e svantaggiate della popolazione dei Paesi in cui operiamo, garantendo assistenza sanitaria e promuovendo al contempo una cultura di diritti e di pace.

Tante sono le aree di intervento di Emergency nel mondo, le vogliamo ricordare? 

Al momento siamo presenti in Afghanistan, Iraq, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sudan e Italia, con centri chirurgici, centri pediatrici e di maternità, un centro di cardiochirurgia, un centro di riabilitazione fisica e reintegrazione sociale, posti di primo soccorso e strutture fisse e mobili per la sanità di base.

Non solo in territori di guerra dunque, Emergency opera anche in Italia, perché?

Da dieci anni ormai Emergency lavora anche in Italia, da Nord a Sud, da Marghera a Palermo, perché purtroppo anche nel nostro Paese ci sono persone che non riescono ad accedere alle cure di cui hanno bisogno, nonostante il diritto alla salute sia un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione. Quando abbiamo iniziato credevamo di portare aiuto soprattutto ai migranti che arrivavano nel nostro Paese, ma ci siamo trovati ben presto davanti ad una realtà diversa: sono molti, infatti, anche gli italiani che si rivolgono ai nostri ambulatori. Il Censis ha stimato che sono 11 milioni gli italiani che non riescono più a curarsi, un numero in costante aumento. Per questo il Programma Italia di Emergency garantisce assistenza sanitaria gratuita e di qualità, educazione sanitaria e orientamento socio-sanitario a persone in difficoltà, senza discriminazioni. Il sistema sanitario italiano è complesso: chi si rivolge a noi spesso non conosce i propri diritti e ha difficoltà a muoversi all’interno di questo sistema. A ciò si aggiungono le difficoltà linguistiche di migranti e stranieri.

Povertà, migrazioni, sono cambiamenti sociali reali ma come sono percepiti? Emergency dalla parte dei deboli sempre e comunque?

Questi cambiamenti sono reali e hanno un impatto profondo sulla nostra società, ma spesso vengono strumentalizzati con conseguenze drammatiche sul tessuto sociale. Quest’ondata di populismo che sta attraversando l’Europa sta innescando una pericolosa guerra tra poveri e per questo Emergency è attivamente impegnata nella promozione di una cultura di pace attraverso incontri nelle scuole e non solo: è necessario distruggere i pregiudizi, diffondere una cultura basata sui diritti e l’uguaglianza, far capire alle persone che se oggi stanno male non è colpa di qualcuno che sta peggio di loro.

Impegnarsi con e per Emergency cosa significa. L'iniziativa natalizia che vede Emergency e Cralt insieme già da qualche anno è una scelta precisa?

Per portare nel mondo lavoro, formazione e cure gratuite per tutti, Emergency è sempre alla ricerca di compagni di viaggio che condividano questi principi e che abbiano voglia di fare un pezzo di strada con noi. Cralt, in questi anni, è stato un grande compagno di viaggio, dedicando spazio, impegno e visibilità alle iniziative di Emergency e dei suoi volontari, consentendoci, anche quest’anno, di fare un altro pezzo di cammino sulla strada dei diritti e della solidarietà.

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