11 Febbraio 2016

El Niño, quando il clima e l’uomo s’influenzano a vicenda

di Redazione Cralt Magazine
Oltre agli effetti locali, è ritenuto essere la causa di variabilità delle condizioni climatiche su scala globale
Quello di cui parleremo è un fenomeno atmosferico che negli ultimi anni sta monopolizzando l’attenzione non solo degli esperti e degli studiosi ma di tutti i cittadini del mondo che hanno compreso la portata ed il riverbero che questo ha, ormai, sulla nostra quotidianità.
“El Niño-Oscillazione Meridionale, conosciuto anche con la sigla ENSO (El Niño-Southern Oscillation), è un fenomeno climatico periodico che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, ma con un periodo statisticamente variabile fra i tre e i sette anni”.
Come ormai sappiamo un po’ tutti, El Niño è un termine di lingua spagnola che letteralmente significa "il bimbo", coniato proprio in riferimento al fatto che il fenomeno si manifesta durante il periodo natalizio.
Il Niño è provocato, tecnicamente parlando, dalla presenza di 2 tipi di onde nella circolazione atmosferica, (onde di Kelvin e onde di Rossby), che si dirigono in senso opposto le une rispetto alle altre. Le onde di Kelvin, più veloci, sono dirette verso est; le onde di Rossby sono, invece, più lente e dirette verso ovest. Questo movimento genera nel Pacifico un accumulo di acqua sulle coste sudamericane, che provoca un sollevamento del livello dell'acqua di quasi un metro. A fine dicembre, i venti in direzione est/ovest (gli alisei) si indeboliscono o s’ invertono, se interviene anche la Southern Oscillation (variazione della pressione atmosferica tra l'Australia e il Pacifico) l'energia accumulata sulle coste orientali del Pacifico viene rilasciata verso ovest. Questo movimento atmosferico provoca, quindi, forti piogge e un abbassamento delle temperature sulle coste sudamericane del Pacifico provocsndo siccità e un innalzamento delle temperature sulle coste occidentali del Pacifico (Indonesia, Asia sud-orientale).
Oltre agli effetti locali sul Pacifico, El Niño è ritenuto essere la causa di variabilità delle condizioni climatiche su scala globale, con una frequenza che varia dai tre agli otto anni.
Teniamo anche in conto che nei descritti periodi di oscillazione termica nel caso in cui si verifichi un forte aumento della temperatura delle acque, si produce il fenomeno del Niño, ma se si verifica al contrario una forte diminuzione della stessa si produce la Niña.
Questo descritto è un fenomeno che è stato definito caotico, ovvero, pur essendo ciclico non ha un andamento prevedibile sia nella temporalità che nella portata. Sono stati, tuttavia, sviluppati modelli statistico/stocastici per prevederlo. Queste nuove capacità di predire l'insorgenza di eventi ENSO a livello globale possono avere un forte impatto socio-economico.
Per quanto questo sia una componente naturale del clima ciò che può dare molta preoccupazione è la sua intensità e la sua frequenza, peraltro sempre più ravvicinata, che può mutare sotto il surriscaldamento del pianeta o che, come molti studiosi affermano, viceversa può influire proprio sul riscaldamento globale.

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