26 Settembre 2018

Con il CRALT a Racalmuto

di Giovanni Corsaro
“Tutti amiamo il luogo dove siamo nati, e siamo portati ad esaltarlo. Ma Racalmuto è un paese davvero straordinario”

Il Collegio Territoriale Sicilia, nell’ambito delle proprie iniziative culturali, ha previsto per il 18 novembre  una visita culturale di Racalmuto,  descritto dal Suo Cittadino più illustre Leonardo Sciascia con la seguente frase : “ Tutti amiamo il luogo dove siamo nati, e siamo portati ad esaltarlo. Ma Racalmuto è un paese davvero straordinario” .

L’ubicazione è a nord della provincia di Agrigento, con i suoi 450 metri sul mare  anticamente offriva, sulla base degli studi dell’Associazione Amici dei cammini francigeni in Sicilia, ai pellegrini che vi transitivanoun panorama che spaziava dalla sottostante vallata al vulcano Mongibello ( antico nome dell’Etna); oggi sono rimaste poche tracce delvecchio cammino, ma la costruenda nuova strada Caltanissetta-Agrigento, una statale a scorrimento veloce a4 corsie,  per altro in fase avanzata ( entro il prossimo anno dovrebbe essere completata), ne permetterà un facile accesso dall’autostrada Palermo-Catania    

Le origini e la storia di Racalmuto, così come quelle della maggior parte dei paesi siciliani, sono antiche e di fatto sono un “meltingpot” di vari popoli,  si hanno delle testimonianze più significative con l’arrivo degli arabi ( 827 d.C)che lo chiamarono RahalMaut( Villaggio morto) per gli elevati decessi della popolazione locale, a seguito una pestilenza.

Bizantini (1038)  ed i Normanni ( 1087) conquistarono la zona, successivamente, a seguito della rivolta dei vespri siciliani, passò in mano agli Aragonesi, i vari vincitori di turno favorirono l’avvento di importanti famiglie, quali i Barresi ed i Chiaramonte. 

L’economia del paese , in tempi più moderni, era legata alle miniere di zolfo presenti in zona ed in generale in Sicilia centrale (Provincie di Agrigento, Caltanissetta ed Enna)

I più importanti e principali siti sono Il Castello Chiaramontano che ben rispecchia la storia sopra descritta, il Teatro Regina Margherita piccolo gioiello costruito tra il 1870 ed ll 1880 da Dionisio Sciascia, allievo di Filippo Basile che nello stesso periodo progettò il Teatro Massimo di Palermo, degne di nota sono anche il Santuario Maria Santissima del Monte la cui scalinata, in occasione della festa di luglio, è percorsa  dai vari figuranti in abiti medioevali, che portano le loro offerte,sia a piedi che a cavallo e per ultimo citiamo la matrice Maria Santissima Annunziata , in cui vi sono disegni del pittore Pietro D’Asaro.

Il cittadino più illustre e famoso è Leonardo Sciascia, per il quale dalla regione siciliana è statoelaborato un progetto “ La strada degli scrittori” che ne ricordi la figura  assieme ad altri importanti scrittori della zona (Pirandello, Camilleri ed altri)

Le opere e la storia di Sciascia, nonché un importante pinacotecasi possono apprezzare presso l’omonima fondazione..

I suoi lavori sono tanti e spaziano dalla scrittura alla sceneggiatura, citiamo solamente il famoso “Il giorno della civetta”in cui vi è la famosa distinzione delle cinque categorie umane ( uomini, mezzi  uomini, ominicchi,  quaquaraquà ) e la sceneggiatura del film del 1971 di Florestano Vancini “ Bronte cronaca di un massacro”cha ha contribuito a far luce su uno dei fatti più controversi dello sbarco dei garibaldini in Sicilia

Il nostro articolo si chiude evidenziando l’enogastronomia locale che, così come vogliono le tradizioni dei vari territori siciliani, oltre ad essere di livello è legata al territorio ed il principale prodotto è il tarallo dolce di Racalmuto, un biscotto molto morbido, con farina , uova, latte, strutto, limone e glassa di zucchero, tanto buono che Camilleri nel racconto “ La prima indagine “ scrive che il Commissario Montalbano  “ne mangiò così tanti da provare vergogna..

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