01 Giugno 2018

Amatrice aspetta noi

di Edoarda Gasparrini
Una giornata ad Amatrice con la sua aria fresca e pulita, un buon pranzo presso il ristorante della solidarietà e tanta cultura!

Per arrivare ad Amatrice percorriamo l' antica Via Consolare Salaria, così chiamata perché di qui passavano i carri di sale che avevano punto di partenza a San Benedetto del Tronto (dove il sale veniva prelevato) e punto di arrivo a Roma, a Foro Boario dove il sale veniva venduto).

La guida Chiara dell’Associazione Rieti da Scoprire, sapiente e pazzesca nel suo intrattenimento culturale.

Primo paese che si incontra è Cittaducale:  Il toponimo viene da Civitas Ducalis. Così chiamata in onore di Roberto duca di Calabria, figlio di Carlo d'Angiò ed erede al trono del Regno di Napoli.

Fu fondata nel 1308 da Re Carlo II D'Angiò,proclamato Re da Papa Nicola IV a Rieti, ricordando che lo stesso Carlo D'Angiò si era recato nelle nostre terre proprio perchè egli era di fazione papale e all' epoca le nostre zone erano sede dei papi che da Roma si rifugiavano qui. In particolar modo Cittaducale si trovava al confine tra il Regno di Napoli e lo stato Pontificio a cui Reate apparteneva. Dopo la dominazione Farnese tornò sotto i Borbone di Napoli.

Gli stessi Borbone danno il nome ad un altro paese che troviamo sulla salaria, Borbona, Ricordiamo a tal proposito Micigliano, il comune più sopraelevato della Provincia. 

Poco più distante troviamo il paese di Posta. Il complesso si trovava all' interno di una cinta muraria in seguito restaurata che serviva a proteggere dal rischio idrogeologico

Posta veniva portata anche la corrispondenza (la posta appunto) per essere smistata ed in seguito destinata alle diverse zone. 

Sulla posta venivano apposti i sigilli nel paese successivo a Posta che si chiama tuttora Sigillo per le pratiche che qui venivano svolte.

Gli altri paesini che troviamo durante il percorso verso Amatrice quali Cittàreale e Bacugno, sono teatro di importanti rappresentazioni di riti pagani di grandissima importanza popolare che affondano le loro origini nella tradizione locale come ad esempio il rito del toro ossequiso a Bacugno

Sulla via del ritorno di ritorno troviamo Cotilia, con le sue acque (Acquae Cutiliae, termali che devono la loro fama proprio all' importanza della loro preziosa risorsa idrica. Le terme vedono la presenza in epoca romana di personaggi illustri del tempo come l'imperatore Vespasiano che era proprietario di una villa costruita su di un isolotto al centro di un laghetto( ombelicus Italiae, centro geografico d' italia) sacro alla dea Vacuna in cui venivano fatte bagnare le giovani spose come auspicio di fertilità.

Il complesso delle Terme di Vespasiano era formato da tre piscine ma i resti oggi visibili appartengono solo ad una di esse. La facciata orientale di questa piscina è lunga quasi 70m. e conserva due grandi ambienti rettangolari alternati a piccole absidie, nell'angolo nord est, la scala di accesso al piano superiore, che su questo lato si articolava con un portico terrazza. 

Non dimentichiamo inoltre sulla via Salaria l' opera idraulica delle Sorgenti del Peschiera.