16 Marzo 2016

2015, una buona annata per il turismo italiano: cosa accadrà nel 2016?

di Redazione Cralt Magazine
Buone notizie per il turismo italiano: archiviata una stagione più che positiva nel 2015, si spera in un rinnovato trend col segno più nel 2016

Un vecchio adagio recita: “Italia, paese di Santi, poeti e navigatori”. Sarà forse per questo che il bel Paese costituisce uno degli angoli di mondo più gettonati dal turismo internazionale: una risorsa preziosa che, se potenziata e opportunamente valorizzata, potrebbe costituire la “rendita” a vita del nostro caro Stivale.

Lo scorso 2015, probabilmente complici l’EXPO e il Giubileo Straordinario, ha fatto registrare un trend decisamentepositivo dopo sette anni disegno meno per il settore turismo in Italia. Un dato su tutti deve far riflettere: nel 2015 l’Italia è risultata prima in Europa per numero di camere d’alberghi occupate (+6% rispetto allo scorso anno) battendo Spagna, Olanda e Belgio. Trend speculare per Milano (+18%) che si è piazzata, sempre per via dell’Esposizione Universale, davanti a Madrid, Lisbona, l’evergreen Barcellona e Berlino (dati Europasia e Cescat): ottimo risultato che ha fatto da traino per l’intera regione Lombardia e non solo. Sono stati infatti numerosi turisti, italiani e non, che hanno approfittato dell’evento per esplorare la nostra Penisola. Mete prescelte le città d’arte, Matera capitale europea della cultura 2019 e il Salento, che vive ormai da dieci anni un’espansione senza sosta.

In ripresa diverse fette di turismo nostrano che, nella stagione 2015-2016, fanno registrare una decisa ripresa: si tratta dell’intramontabile turismo culturale e d’arte, localizzato nei tradizionali distretti come Roma, Firenze e Venezia, e quello dedicato al benessere e relax, visto il continuo allargamento dell’offerta da parte di centri termali, spa e agriturismi. Crescita positiva anche per il turismo montano, tanto caro agli amanti delle nostre Alpi. Leggero calo, anche se fisiologico, nella stagione invernale per le mete balneari, ma che promette una nuova crescita nei mesi a venire. Buoni esiti anche per il turismo scientifico e congressuale, che risente degli scambi positivi che il mondo della ricerca italiana intrattiene con il resto del mondo.

Ma quali sono le cause di questa inversione di tendenza? Indubbiamente la crescita economica che, seppur contenuta, viene segnalata dagli operatori che testimoniano un miglioramento dell’economia reale sia a livello internazionale sia da parte dei turisti italiani. Sostanzialmente, il ritrovato benessere tornerebbe a far sentire “voglia di vacanza” nei piccoli e medi risparmiatori, pronti a premiarsi dopo un lungo anno di lavoro. Ma, paradossalmente, anche il dilagare del fenomeno terroristico, in particolar modo dopo i fatti di Charlie Hebdo dello scorso anno, la guerra in Ucraina e le tensioni con la Russia, hanno reso l’Italia una meta gettonatissima dai turisti stranieri, poiché ritenuta più sicura rispetto alle mete esotiche e mediorientali. Stesso discorso per i turisti italiani che, pur confortati da un’aumentata capacità di spesa e da prezzi verso l’estero assolutamente allentati (e molto spesso stracciati), preferiscono il rassicurante nido italico.

Ma cosa c’è da aspettarsi per i prossimi mesi, e per il resto del 2016? Gli analisti del settore avrebbero stimato che l’inverno 2015/2016 dovrebbe far registrare un aumento del 1,9% delle presenze straniere. Nello stesso periodo, gli arrivi italiani dovrebbero aumentare del 1,5 %.

Tornerà l’Italia ad essere regina del turismo europeo come accadde nel 1998? Bisognerà aspettare almeno altri sei mesi per poterlo intuire: nel frattempo, un quinto posto nel mondo, registrato lo scorso anno, fa davvero ben sperare.

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