14 Aprile 2016

Vulcanicamente

di Redazione Cralt Magazine
L’emozione di camminare sul bordo del cratere è doppia, perché alla visione interna al vulcano fa da contrappunto il magnifico panorama sulla costa partenopea

Il Parco Nazionale del Vesuvio merita diversi approfondimenti in grado di restituirne al meglio fascino e complessità. Come punto di partenza per l’esplorazione, non potevamo che scegliere il suo luogo più ambito e visitato: il cratere.

Affacciarsi sull’orlo è un’esperienza da brividi. Le sue altissime pareti interne sono impressionanti. L’emozione di camminare sul bordo del cratere è doppia, perché alla visione interna al vulcano fa da contrappunto il magnifico panorama sulla costa partenopea, una vista che spazia dalla Penisola Sorrentina ai Campi Flegrei, dalla Valle del Sarno alla città di Napoli, dal suo arcipelago alla sua cinta metropolitana. 

D'obbligo dopo il Vesuvio la visita di Ercolano fondata, secondo la legenda, da Ercole nel 1243 a.C., di ritorno dall'Iberia. La città divenne quindi un luogo residenziale per l'aristocrazia romana e visse in quel periodo il suo massimo splendore. Fu completamente sepolta sotto una coltre di fango e materiali piroclastici alti fino ai venticinque metri a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 79.

Ritrovata casualmente a seguito degli scavi per la realizzazione di un pozzo nel 1709. Il sito di Ercolano viene visitato mediamente da trecentomila turisti ogni anno: nel 1997, insieme allerovine di Pompei ed Oplonti, è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.